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MINUS HABENS eXperYenZ @ BOLOGNA

29 Gen

Venerdì 1 Febbraio 2013 MINUS HABENS eXperYenZ come to Bologna , l’occasione è l’uscita del libro omonimo a cura di Alessandro Ludovico, edizioni Pool. Uno strumento utile per chi comincia ora le sue avventure artistiche nella cultura digitale, il cui sottotitolo è la sintesi del programma della manifestazione ovvero ; Dalla musica elettronica al cinema attraverso un percorso inconsueto” ,

Si inizia con la presentazione multimediale alle ore 18 presso la libreria Modo InfoShop in via Mascarella 247B, Bologna ( http://www.modoinfoshop.com/)  dove si ripercorreranno i primi 25 anni di attività della Minus Habens (http://www.minushabens.com )  da chi (come raccontato nel libro) via ha collaborato a vario titolo. Interverranno qui: io, Michele Casella, Alessandro Ludovico, Ivan Iusco, Diego Loporcaro, Georgio Vocoder, Alessandro Bocci , Noorgio-Decadence

copertina_XYZ

Alle ore 20.30 ci si sposta al QuBò, ospiti della one night  DECADENCE  (www.decadence.cc) giunta proprio in questa data all’ottavo anno di attività. Negli spazi suggestivi delle ex Carceri di Palazzo Pepoli, ai piedi delle Due Torri (Vicolo Sampieri, 3 – Bologna) pregusteremo una cena fetish-goth per passare alle danze (e non solo ) quando alle ore 22.30 si esibirà Dirk Ivens aka DIVE performer e produttore discografico belga , a rappresentare la Minus Habens , accompagnato dal dj-set di D.LOOP (ex-Kebabträume e Limbo) e dal Videowall a cura di ARCHIVIO MH.

Dive+ivens

Dirk Ivens è attivo dal lontano 1980 , quando con Eric Van Wonterghem milita nel duo Absolute Body Control .In seguito nel 1985 con Marc Verhaeghen fonda la storica band The Klinik, Ma è nel nel 1991 che Dirk Ivens crea Dive, progetto con cui realizza sette album di successo licenziati in numerosi paesi, tre dei quali pubblicati dalla Minus Habens Records del compositore italiano e label manager Ivan Iusco con cui ha collaborato per la realizzazione degli album “Concrete Jungle” e “Snakedressed”. Nel 1996, fonda il progetto Sonar con Patrick Stevens che dopo due anni lascia il posto a Eric Van Wonterghem. Fondatore e titolare dell’etichetta Daft Records dal 1991.I numerosi progetti e l’impressionante discografia fanno di Dirk Ivens uno degli esponenti della scena elettronica contemporanea belga ed internazionale.

Questo che segue invece è il mio contributo che troverete all’interno di XYZ  in bella copia (senza orrori ortografici ed inesattezze qui intonse)

MInus Habens ? A chi?

Anche se non ho mai studiato latino nel lontano 1993 rimanevo stupito nel leggere il nome di questa etichetta discografica (trad.scarsamente dotata di intelligenza) sui grandi vinili, di quella che poi avrei invece avrei imparato a definire nei vari generi e sottogeneri come musica electro, tecno o dance elettronica intelligente (IDM).

Musica prodotta in Italia e precisamente a Bari per un pubblico di persone tutt’altro poco dotate di materia grigia. I dischi li trovavo accatastati in via Scalinata della cittadella a Genova, nell’ufficio di Fabrizio Usberti aka Dj Kalapodis (RIP) , dove aveva base l’headquarter della sua mitica e mistica distribuzione Sinapsi. Il più delle volte erano insieme a quelli di una altra label DISTURBANCE , tra cui mi fulminò la compilation “Outer Space Communications V. 1.01”, dei vari Lagoswki , Dive, X4U, 303 Nation , un pezzo di Fabrizio “Genova bang bang” e soprattutto Supremacy II di Polygon Window, progetto che solo dopo alcuni anni ricollegai a Richard D. James .

Facevano parte della contropartita di produzioni italiane, insieme alle labels romane, distribuite dalla prequel Remix poi Final Frontier di Roma (su cui tornerò dopo ) che Fabrizio scambiava con la Planet Core Production di Francoforte, i quali rilasciavano indietro in puro scambio alla pari missili di hard e trance core a nome di PCP , The Mover e altre progetti di industrial core mai risentiti ,che poi scoprì essere suonati da djs (per noi commerciali) come Cirillo, Moka e Dj Ricci (RIP) con cui poco dopo finimmo per collaborare al booking di djs stranieri. Il tutto avveniva tra Genova e Francoforte in una forma di baratto dove non c’era nessuna circolazione di denaro, basata su una sintonia ed un rispetto reciproco, ad oggi ancora insuperato da qualsiasi altra collaborazione italo-straniera nel genere.

Anche per questa pratica commerciale mi sembrava di aver a che fare con una setta segreta, nella quale quel tipo di musica (a me allora quasi del tutto sconosciuta) era un enigma criptato, i vinili, qualche timido CD , le riviste ed i flyers dei megaraduni dance tedeschi ed olandesi, erano delle Stele di Rosetta o dei codici Enigma da decifrare con una macchina elettro-meccanica .

Allora io muovevo i primi passi nell’organizzazione di eventi musicali notturni nella città in cui vivevo e vivo tutt’oggi Bologna.Dalle serate al Depot di via del Pratello a nome B-ESP a cura del trittico Enzo Casucci (al sax) Angelo Sindaco (ai piatti) e Bartolomeo Sailer (electronics) ero passato a dei proto mini-rave, dove la libertà della pratica stava nella proposta musicale più che nei luoghi dove avveniva, centri sociali in cui i quadri politici erano (e sono ) ignavi di quello che realmente si faceva quali Pellerossa e soprattutto Livello 57 (quando era nell’ex Bestial Market).Dove grazie ad alcuni illuminati compagni di Radio K, ero riuscito ad organizzare una serie di concerti EBM tra cui il live di X4U ed IT, data passata via Sinapsi , in cui ebbi l’occasione di conoscere Ivan Iusco nella duplice veste di artista( IT) e label manager delle etichette Minus Habens e Disturbance , dando inizio ad una lunga collaborazione a distanza nello spazio e nel tempo.

L’entrata nel gota degli organizzatori mi permise di passare dall’L57 , al Covo (grazie ai mitici Dedu e Steve) e poi al LINK ,centro media culturale nato nei meandri del mio corso di laurea DAMS tra i capoccioni del collettivo omonimo DAMSTERDAMNED, a cui evidentemente allora facevo simpatia e pensavano di poter sfruttare la mia ansia di far divertir e e ballare in maniera intelligente come fu per circa 10 anni dal 1994 al 2005, anno del mio suicidio ed espulsione dal Link Associated (ma questa è un’altra “brutta” storia)

Stranamente l’azione organizzativa (per un breve periodo ) passò nei principali techno club italiani quali Coccoricò, Matis, Asylum e Teatriz e altri minori.Il percorso fu facilitato sia a casuali incontri con personaggi come Loris Riccardi e Renzo Palmieri (art director e direttori del primo storico Cocco) ed anche dall’amico nemico di sempre Andrea Carnoli (introdottomi all’epoca dall’art director ed artista Gianluca Bernardini grande supporter visivo già dagli albori) , ma soprattutto dall’entrata in scena con due inaspettati grossi colpi di teatro, baciati dalla così definita fortuna dei giovani principianti;“The rage of gyspy rave” il primo vero illegal rave della regione ed il concerto (gratuito ) dei Test Department. Il rave “La furia della festa gitana” l’avevo organizzato nell’estate del 1992 sotto il Ponte lungo della via Emilia sul fiume Reno, insieme all’opera nomadi ( Caritas ) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle precarie condizioni delle comunità ROM profughe dalla ex Jugoslavia in fiamme che abitavano in riva al fiume a rischio alluvioni. Grazie ad Alessandro Bocci (qui come Dj M16 ) avevo re-incontrato Fabrizio Usberti , da cui Sandro acquistava dischi e CD per il suo negozio Blue Cover Carrara. Fabrizio lo avevo già conosciuto anni prima nel decadente quartiere periferico di Genova Pegli , dove si abitava entrambi , ma senza frequentarsi.

La sua fama avrebbe poi confermato negli anni a seguire le sue capacità di innovazione stilistica sia nel campo delle musiche elettroniche, che in quello successivo dell’abbigliamento , dove con la sua linea realizzata con la compagna Paola vestirono alcuni dei principali artisti della scena elettronica italiana e quasi tutta la Rephlex record , come testimonia una fotografia in doppia pagina della crew ritratta in un articolo omonimo su uno storico numero di NME (oggi introvabile) .

Il secondo evento propulsivo furono i Test Department live, al centro sportivo Barca, con in apertura la performance delle Zazzemite, il progetto live M16, di Alessandro Bocci,Manuel Giannini e Roberto Bertacchini, degli allora Starfuckers poi Sinistri. Per complicarmi la vita e dare un senso all’iniziativa avevamo chiamato la serata “Rumori di guerra per suoni di pace” contro intervento USA in Somalia, la Restore Hope mediatica di Bill Buffalo Clinton. Risultato un plotone di celerini a ns disposizione a bloccare le entrate del centro, permettendoci di chiedere ben 5.000 lire all’ingresso di quella che poi sarà tristemente conosciuta come “entrata a sottoscrizione obbligatoria” .

La produzione tecnica di entrambe le serate fu supportata da un altro personaggio basilare in questa mia pre tecno storia; Martin Patterson, fratello di Alex Patterson – THE ORB e membro del collettivo artistico Mutoid Waste Company. Senza di lui e degli altri “Mad UK Max” non sarei mai riuscito ad organizzare queste due iniziative e tante altre negli anni a seguire .

Martin ed i Mutoid con la mediazione logistica di Sergio “Omnidrive “Scanu ci invitarono così a collaborare alla festa annuale che si teneva al loro campo in Santarcangelo di Romagna, durante l’omonimo festival teatrale. Dopo la caotica esibizione di Fatur che compromise quella dei Massimo Volume (al pelo) ed annullo quella degli Starfuckers,  fu la volta di Sick hardcore e Dj Kalapodis (Fabrizio Usberti) con a sorpresa il supporto di Andrea Benedetti (Dj Sprawl) , della prima citata Final Frontier , con cui distribuiva insieme all’(allora )“allievo jedi” Marco Passarani produzioni delle proprie labels Plasmek ,Nature e di altri validi progetti di producers made in Rome quali Marco Micheli , Gabriele Rizzo ed in parte dei più affermati Lory D e Leo Annibaldi.

Con gli amici romani fu un colpo di rullante di 909! Un pattern con cui si diede il via ad una relazione professionale ed umana oggi ancora viva e vegeta, durante la quale mi supportarono in tutte le mie scelte ed operazioni . La più significativa fu la creazione comune di Distorsonie, il primo festival dedicato alle etichette di musica elettronica italiane. In seguito DF, un happening di musiche elettroniche da ballo, nazionali nelle prime due edizioni, internazionali nelle successive sette..

Un appuntamento annuale (ritornando all’incipit) dove dalla prima edizione invitai anche l’altro (ancora oggi) collaboratore ed amico Ivan Iusco a partecipare in forze con le sue etichette e la rivista Neural di Alessandro Ludovico. La collaborazione si ripetè ad ogni edizione e per tutta la durata del festival , passando dall’industrial Kebatraume, al caustico progetto Monomorph dei fratelli D’Arcangelo ,il drum bass patinato degli Edmondo, il genio di Dati, i sofisticati Pilot Jazou, fino agli allora solo elettronici Vegetable G. In tutto 9 edizioni, dal 1995 al 2004, tutte tenutesi nel centro media culturale LINK, prima Project , poi Associated. Dove militai a vario titolo, organizzando decine e decine di eventi , fino all’anno in cui chiuse la sua prima sede (dietro la stazione dei treni) per proseguire oltre la tangenziale , nella suburbia cittadina, dove è tutt’ora aperto ed attivo.

E qui il cerchio (ed il pezzo ) si chiude con circolartità kubrickiana a me tanto cara, lasciando aperto il “to be continued” ad approfondimenti multimediali via motori di ricerca web (per quanto dell’epoca pre internet qui citata si può oggi trovare). Mentre per correzioni e giunture narrative chiedo a quanti ho citato e quanti invece ho dimenticato (scusandomi con loro ) di farlo di proprio pugno e mouse qui di seguito o nei social network collegati.

Questo breve promemoria è dedicato a tre amici scesi per sempre dalla console della vita (RIP) ;

Fabrizio Usberti aka Sinapsi / Dj Kalapodis

Martin Patterson aka Little Fluffy Luke

Riccardo Testoni aka Dj Ricci

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