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XXLink: perchè festeggiare il ventennale del Link ?

25 Mar

 

 

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Iniziare un post da una domanda  dovrebbe stimolare il lettore a proseguirne la lettura ed aiutare chi scrive a darne risposta finale, tipo quiz o esame universitario (a meno che non abbiate fato il DAMS..).

Veniamo subito al titolo ; XXLink , acronimo di Ventennale Extralarge , dove le due XX stanno anche il numero romano 20 ed anche per le due X dei due loghi (project e associated)

Venerdì 11 Aprile 2014, esattamente dopo vent’anni dall’apertura del Link ricorre il ventennale  dello storico centro culturale di Bologna. XXLink è il nome che caratterizza l’avvio di una lunga programmazione che arriva fino a dicembre e inizia con due giorni di celebrazioni.

 

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Venerdì 11 si renderà omaggio allo spazio originario (oggi demolito) con una paint action in via Fioravanti 14, dove ora sorge il parcheggio della sede del Comune di Bologna in P.zza Liber Paradisus, seguito da una tavola rotonda con amministratori, funzionari e protagonisti testimoni di quel periodo, mentre sabato 12 aprile sarà il giorno del XXLink Party presso la nuova sede di via Fantoni 21, dove si cercherà di ricreare le atmosfere musicali e visive della prima epopea del Link.

Il Link Project aprì, infatti, le sue attività lunedì 11 aprile 1994 negli ex depositi delle Farmacie Comunali di via Fioravanti 14 a Bologna con il concerto avant-rock dei The Work di Tim Hodgkinson, già membro dei seminali Henry Cow. In quella sede rimase per dieci anni, fino al maggio 2004, quando venne trasferito nell’attuale sede in via Fantoni 21, in zona Caab, in un’area che da estrema periferia si trova ora al centro di profonde trasformazioni, con il progetto F.I.C.O./Eataly World.

 

E non solo…………

XXLink sarà l’inizio di una serie di eventi, funzionali a recuperare e condividere materiali di testimonianza di quella prima esperienza “analogica” e dell’attuale “digitale”: files audio, video, foto, testi oggi quasi assenti in rete. Rendez vous multimediali con cui mostrare a generazioni attuali e future, quello che fu un tentativo di “fare cultura indipendente senza collusioni con mercato e istituzioni” (citando D.Kaspar.G.)

L’obbiettivo dell’XXLink sarà  dare una testimonianza dei momenti più significativi di quel periodo, inquadrandola in una riflessione sul rapporto che intercorre tra il Link e la città di Bologna, dal decennio dei 90, passando per i 2000,  per arrivare ad oggi,  alle attuali trasformazioni dell’environment culturale locale, analizzando le iniziative rivolte al pubblico giovanile, in relazione con gli scenari nazionali ed internazionali, per delineare possibili scenari futuri.

Negli ultimi 20 anni infatti, il Link è stato testimone e protagonista di importanti passaggi culturali della città di Bologna:

Nel 2000 per “Bologna Capitale Europea della Cultura” era in prima linea nel dibattito sul distretto delle produzioni immateriali e produttore di festival come Distorsonie e Netmage.

Nel 2006 porta il contributo come prima associazione al conseguimento del prestigioso riconoscimento UNESCO “Bologna Città Creativa della Musica”. Il titolo che nel 2010, fu motivo determinante nella selezione per la partecipazione di Bologna all’EXPO internazionale di Shangai.

Nell’ultimo decennio rivolto in particolare a indagare le più svariate declinazioni delle culture dance elettroniche, divenute aspetto caratterizzante del paesaggio notturno metropolitano.

Dal 2013 il Link utilizza il brand  Metro-Link per marcare gli eventi di propria produzione  con cui promuove artisti e realtà locali ( appunto Metropolitani ),  a testimoniare la propria continua evoluzione come avamposto di sperimentazioni culturali,  luogo e laboratorio di aggregazione giovanile e di cultural makers. 

A partire dall’immediato futuro, prendendo spunto dalle trasformazioni previste per l’area in cui si situa il locale, con il citato progetto F.I.C.O./Eataly World, il Link intende mettere a disposizione la propria esperienza culturale, sociale e produttiva anche riguardo alle questioni aperte dai nuovi progetti del Piano Strategico Metropolitano e di Bologna Smart City.

Mobilità, energia, rifiuti, sicurezza, servizi e soprattutto open data, sono i temi caldi sui quali tutti siamo chiamati a riflettere. Appartenendo al quotidiano processo creativo dell’associazione, questi flussi possono essere integrati e tradotti in istanze Smart al servizio della collettività.

In modo particolare, adottando le necessarie tecnologie il Link può essere in grado di produrre un enorme quantità di dati tale da agevolare gli accessi, gli spostamenti, i consumi ma anche l’intreccio delle relazioni, lo scambio dei saperi e del fare, la condivisione degli archivi delle produzioni.

Dopo anni di sperimentazione in campo musicale si è affermato il ruolo di primo piano nello scenario internazionale delle produzioni musicali, per il Link ed è motivo di promozione territoriale d’importanza primaria (vedi voci del Piano Strategico Metropolitano dedicate allo sviluppo e l’incentivazione del turismo giovanile ).

Per questo riteniamo necessario integrare il Link nelle dinamiche già in essere della Smart City, tenendo conto del suo ruolo sia urbano – culturale sia storico – sociale. Un Link  già protagonista dei social network che integrati alla Smart City consentono di ottimizzare e facilitare l’esperienza e la fruizione della città, sviluppando il turismo giovanile e il turismo dei professional in collaborazione con i grandi enti della città.

Tutto questo il Link non lo vorrà portare aventi da solo, ma con le altre strutture con stessa sensibilità ed attenzione ai temi riportati sopra, che aderiranno ad una call for project per un nuovo  “open network”   di operatori e centri di produzione  culturare indipendente,  da presentare  tra  il 24 ed il 27 ottobre , in corrispondenza della manifestazione Smart City Exibithion di Bologna, in un luogo e con una lista di realtà aderenti, di relatori ed esperti locali e nazionali, ancora  in via di definizione

Bastano come motivazioni per festeggiare un ventennale senza cadere nella nostalgia canaglia, ma guardando al futuro ed ad un prossimo XXXLink nel 2024 …!!?

 

Link Project

 

Fuori le date ed i luoghi delle celebri-azioni e degli immancabili festeggiamenti allora !

Programma XXLink

Venerdì 11 Aprile

Alle h.11.00 nei pressi della sede storica di via Fioravanti 14 si terrà la presentazione del logo di Alberto Agosta , grafico e writer vincitore del bando di concorso di idee “XXLogo”, per la realizzazione del logo del ventennale del Link (qui in head pagina )  di cui è prevista l’esecuzione nel punto in cui si trovava l’entrata principale del centro con tecnica stencil e vernice spray lavabile.

A seguire, h.11.30, presso la sede del Comune di Bologna in via Liber Paradisus (Torre A – Piano 04 – Stanza 19) presentazione a media e città del progetto XXLink con il calendario delle prossime iniziative,  ed incontro interlocutorio con amministratori, funzionari e osservatori esterni che hanno seguito e supportato il Link nel ventennio, per un confronto sulle passate e sulle future politiche culturali di Bologna, città Metropolitana oggi, Smart City domani.

Sabato 12 Aprile

A partire dalle h.19.30 XXLink Dinner c/o personal foodonsale, evento gastronomico tra arte, cibo e musica negli spazi dei Laboratori Dams (Piazzetta Pasolini, 5/b – Cortile Cineteca), dove si potranno degustare i piatti d’artista tratti dal libro personal foodonsale (Fortino Editions, 2014) ascoltando il dj set di Dj Balli, attivista sonoro della label DDR del primo Link.

Dalle h.22.30 “XXLink Party” nell’attuale sede del Link Associated in via Fantoni 21, Bologna.
Esibizione in live act, concerti e djset di artisti appartenuti ed ancora attivi nelle storiche crews e labels musicali del Link Project, accompagnati da alcuni supporter esterni, per una miscelanea di persone, artisti e sonorità tra l’old school e l’hyper-moderno.

Il programma dettagliato dell’XXLink Party lo troverete qui;

http://www.link.bo.it/xxlink-party-players/

Mentre per visionare materiali del Link di Via Fioravanti (e magari aggiungercene) andate al gruppo FB ;

https://www.facebook.com/groups/linkproject/

Canale youtube  ;   https://www.youtube.com/user/XXLink2014 

 

Un saluto e Buon XXLink a tutti

MBB

 

 

 

 

 

 

 

 

Link cs Cocoricò ?

26 Ago

link cs coco

Mi prendo qualche riga in più nel mio blogghetto per riflettere sull’oggetto del post e rispondere in un colpo solo a tutti i coinvolti .Non era mia intenzione riandare di overdose di nostalgia ma visti i recenti articoli sul Morphine/Cocoricò ed i vari post su Richie Hatwin con annessa subriflessione e ottimi articoli (vedi Damir Ivic) sul come è cambiato il ruolo del dj e delle varie musiche elettroniche da ballo (e sballo why not?) i post deliranti di un certo Matteo DeVita e viste sopratutto  le ( forse in arrivo ) celebrazioni del XXnnale del LINK nel prossimo Aprile 2014, dopo qualche gg mi sono sentito “in dovere” di lanciare qualche provos e contrastare un pochino la retorica fuorviante sul ruolo del Morphine (sia chiaro non dei suoi protagonisti)  e del Cocoricò in ordine di “tempio della sperimentazione”, in un paio di post che hanno dato vita alle polemiche che tutti leggiamo.

Non era mia intenzione fare nessuna gara su chi è stato più sperimentale dell’altro (mica siamo al CNR) mettere medaglie o elargire cucchiai di legno a nessuno, ma solo condividere il mio punto di vista da ex-ex-ex delle due strutture in cui ho avuto la fortuna di lavorare. Uso questo termine “lavoro” perchè forse è la chiave con cui disambiguare e fare chiarezza sulle differenze, al Cocoricò si lavorava per dei proprietari che miravano ad un unica cosa ; il profitto.Noi (tutti) gli vendevamo le ns conoscenze ed abilità , loro le mettevano ad (alto) profitto. Un rapporto chiaro di dare ed avere e la cosa finiva li, la domenica mattina tutti a casa e/o ufficio proprio e ci si rivedeva al momento in cui ” loro ci richiamavano se interessati al ns prodotto solo nel caso questo gli avesse supportati nel compito commerciale ad esso intrinseco.Claro not?

In ordine di questo contratto era ed è una frame controllato dalle leggi dell’imprenditoria notturna, dove un ottimo filtro creativo e di outpout di comunicazione dava l’illusione di poter sperimentare (in pochi metri quadrati in cui entravano solo amici di amici).Ma non era così. Le altre sale , quelle che riempivano il club  erano rigidamente controllate dai dj residenti e dei super PR baroni del luogo.A me scagliarono (forse giustamente?) giù dalla console artisti in ordine di fama come ; Grant Wilson Claridge+Rchard D.James, Liza E Liaz, Dj Pure, Rob Gee, Dj Kalapodis e non mancarono di rompere la palle a tutti quelli che si discostavano dall’hardtrance che andava di voga allora (vedi Daftpunk, Alex Patterson-Orb, Rey Kath etc etc ) –

Al LINK gli stessi artisti gli facevamo “risalire” in console (ed in buona compagnia) , si può dire che si lavorava per noi stessi , per una causa comune “ascoltare e proporre musica nuova” con tutti gli annessi e connessi grafica, letteratura, performances,arti digitali e altro collegato. Alla necessità di fare profitto (personale/o di team) preferivamo soddisfare il ns (e non solo ) bisogno di nuovo /Innovativo , cercando di diffonderlo per più gente possibile senza relegarlo a nessuna elitè o saletta de luxe.Insomma non vendevamo a nessuno il ns operato (lavoro?) e nessuno poteva imporci questo o quell’altro artista o genere in ordine del risultato economico ad esso collegato.                                                                                                              Una modalità sganciata dal profitto ma sopratutto permeata da una visione nettamente contrapposta del come sperimentare e proporre nuove sonorità elettroniche, che non serviva a secondi fini d’immagine connotatitivi (di costume ndr) , quello che programmavamo  era la sostanza, il  succo , il contenuto allo stato puro.; il Link era principalemnte (nonostante la location evocativa) la musica che ci proponevamo dentro  stop it.                                                                                         Alla necessità di fare profitto diventando accondiscendenti verso i gusti del pubblico (quindi per banalizzare immagine+costume) ci siamo (quasi) arrivati dopo una decina di anni  ed è stato l’inizio della non fine (essendo ancora il LINK vivo e vegeto)  http://www.link.bo.it/

In questo percorso abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare nelle sale grandi tutta una serie di sonorità al buio fiduciosi che il pubblico ci avrebbe seguito , e così per ns fortuna è stato.Questo fino a quando non abbiamo ecceduto in quella che Fabrizio Usberti (SINAPSI) chiamava “ricerca del consenso” (vedi capatina annuale di Jeff Mills) diradando le proposte di rotture -appunto sperimentali o relegandole a giornate infrasettimaneli (vedi Notte Vidal ) o inserendole nelle sale più piccole della allora multi location di via Fioravanti (vedi Cafè des Ignorantes+ Infoshop) dove hanno resistito fino alla fine della prima esperienza (2004) proseguendo poi dopo al di fuori in altri clubs cittadini (as Locomotive )

Questa breve analisi si riferisce agli anni 90 senza entrare  in merito a LINK e Cocoricò odierni.

Proprio sugli anni 90 a Bologna sarà incentrato il XX Linkennale  del prossimo aprile 2014, sul ruolo  avuto in quegli anni insieme ad altre realtà nel marketing culturale della città, allora meta nei lunghi week end da parte di decine di migliaia di clubbers (e non solo) provenienti da un’area di 2-300 km (mas o meno).

Chiudo rilanciando l’ evento sopracitato  https://www.facebook.com/events/312682458829260/  appellandomi a chiunque fosse interessato a parteciparvi attivamente nel tenere d’occhio gli appuntamenti pre-organizzativi ed a parteciparvi.

MBB

MINUS HABENS eXperYenZ @ BOLOGNA

29 Gen

Venerdì 1 Febbraio 2013 MINUS HABENS eXperYenZ come to Bologna , l’occasione è l’uscita del libro omonimo a cura di Alessandro Ludovico, edizioni Pool. Uno strumento utile per chi comincia ora le sue avventure artistiche nella cultura digitale, il cui sottotitolo è la sintesi del programma della manifestazione ovvero ; Dalla musica elettronica al cinema attraverso un percorso inconsueto” ,

Si inizia con la presentazione multimediale alle ore 18 presso la libreria Modo InfoShop in via Mascarella 247B, Bologna ( http://www.modoinfoshop.com/)  dove si ripercorreranno i primi 25 anni di attività della Minus Habens (http://www.minushabens.com )  da chi (come raccontato nel libro) via ha collaborato a vario titolo. Interverranno qui: io, Michele Casella, Alessandro Ludovico, Ivan Iusco, Diego Loporcaro, Georgio Vocoder, Alessandro Bocci , Noorgio-Decadence

copertina_XYZ

Alle ore 20.30 ci si sposta al QuBò, ospiti della one night  DECADENCE  (www.decadence.cc) giunta proprio in questa data all’ottavo anno di attività. Negli spazi suggestivi delle ex Carceri di Palazzo Pepoli, ai piedi delle Due Torri (Vicolo Sampieri, 3 – Bologna) pregusteremo una cena fetish-goth per passare alle danze (e non solo ) quando alle ore 22.30 si esibirà Dirk Ivens aka DIVE performer e produttore discografico belga , a rappresentare la Minus Habens , accompagnato dal dj-set di D.LOOP (ex-Kebabträume e Limbo) e dal Videowall a cura di ARCHIVIO MH.

Dive+ivens

Dirk Ivens è attivo dal lontano 1980 , quando con Eric Van Wonterghem milita nel duo Absolute Body Control .In seguito nel 1985 con Marc Verhaeghen fonda la storica band The Klinik, Ma è nel nel 1991 che Dirk Ivens crea Dive, progetto con cui realizza sette album di successo licenziati in numerosi paesi, tre dei quali pubblicati dalla Minus Habens Records del compositore italiano e label manager Ivan Iusco con cui ha collaborato per la realizzazione degli album “Concrete Jungle” e “Snakedressed”. Nel 1996, fonda il progetto Sonar con Patrick Stevens che dopo due anni lascia il posto a Eric Van Wonterghem. Fondatore e titolare dell’etichetta Daft Records dal 1991.I numerosi progetti e l’impressionante discografia fanno di Dirk Ivens uno degli esponenti della scena elettronica contemporanea belga ed internazionale.

Questo che segue invece è il mio contributo che troverete all’interno di XYZ  in bella copia (senza orrori ortografici ed inesattezze qui intonse)

MInus Habens ? A chi?

Anche se non ho mai studiato latino nel lontano 1993 rimanevo stupito nel leggere il nome di questa etichetta discografica (trad.scarsamente dotata di intelligenza) sui grandi vinili, di quella che poi avrei invece avrei imparato a definire nei vari generi e sottogeneri come musica electro, tecno o dance elettronica intelligente (IDM).

Musica prodotta in Italia e precisamente a Bari per un pubblico di persone tutt’altro poco dotate di materia grigia. I dischi li trovavo accatastati in via Scalinata della cittadella a Genova, nell’ufficio di Fabrizio Usberti aka Dj Kalapodis (RIP) , dove aveva base l’headquarter della sua mitica e mistica distribuzione Sinapsi. Il più delle volte erano insieme a quelli di una altra label DISTURBANCE , tra cui mi fulminò la compilation “Outer Space Communications V. 1.01”, dei vari Lagoswki , Dive, X4U, 303 Nation , un pezzo di Fabrizio “Genova bang bang” e soprattutto Supremacy II di Polygon Window, progetto che solo dopo alcuni anni ricollegai a Richard D. James .

Facevano parte della contropartita di produzioni italiane, insieme alle labels romane, distribuite dalla prequel Remix poi Final Frontier di Roma (su cui tornerò dopo ) che Fabrizio scambiava con la Planet Core Production di Francoforte, i quali rilasciavano indietro in puro scambio alla pari missili di hard e trance core a nome di PCP , The Mover e altre progetti di industrial core mai risentiti ,che poi scoprì essere suonati da djs (per noi commerciali) come Cirillo, Moka e Dj Ricci (RIP) con cui poco dopo finimmo per collaborare al booking di djs stranieri. Il tutto avveniva tra Genova e Francoforte in una forma di baratto dove non c’era nessuna circolazione di denaro, basata su una sintonia ed un rispetto reciproco, ad oggi ancora insuperato da qualsiasi altra collaborazione italo-straniera nel genere.

Anche per questa pratica commerciale mi sembrava di aver a che fare con una setta segreta, nella quale quel tipo di musica (a me allora quasi del tutto sconosciuta) era un enigma criptato, i vinili, qualche timido CD , le riviste ed i flyers dei megaraduni dance tedeschi ed olandesi, erano delle Stele di Rosetta o dei codici Enigma da decifrare con una macchina elettro-meccanica .

Allora io muovevo i primi passi nell’organizzazione di eventi musicali notturni nella città in cui vivevo e vivo tutt’oggi Bologna.Dalle serate al Depot di via del Pratello a nome B-ESP a cura del trittico Enzo Casucci (al sax) Angelo Sindaco (ai piatti) e Bartolomeo Sailer (electronics) ero passato a dei proto mini-rave, dove la libertà della pratica stava nella proposta musicale più che nei luoghi dove avveniva, centri sociali in cui i quadri politici erano (e sono ) ignavi di quello che realmente si faceva quali Pellerossa e soprattutto Livello 57 (quando era nell’ex Bestial Market).Dove grazie ad alcuni illuminati compagni di Radio K, ero riuscito ad organizzare una serie di concerti EBM tra cui il live di X4U ed IT, data passata via Sinapsi , in cui ebbi l’occasione di conoscere Ivan Iusco nella duplice veste di artista( IT) e label manager delle etichette Minus Habens e Disturbance , dando inizio ad una lunga collaborazione a distanza nello spazio e nel tempo.

L’entrata nel gota degli organizzatori mi permise di passare dall’L57 , al Covo (grazie ai mitici Dedu e Steve) e poi al LINK ,centro media culturale nato nei meandri del mio corso di laurea DAMS tra i capoccioni del collettivo omonimo DAMSTERDAMNED, a cui evidentemente allora facevo simpatia e pensavano di poter sfruttare la mia ansia di far divertir e e ballare in maniera intelligente come fu per circa 10 anni dal 1994 al 2005, anno del mio suicidio ed espulsione dal Link Associated (ma questa è un’altra “brutta” storia)

Stranamente l’azione organizzativa (per un breve periodo ) passò nei principali techno club italiani quali Coccoricò, Matis, Asylum e Teatriz e altri minori.Il percorso fu facilitato sia a casuali incontri con personaggi come Loris Riccardi e Renzo Palmieri (art director e direttori del primo storico Cocco) ed anche dall’amico nemico di sempre Andrea Carnoli (introdottomi all’epoca dall’art director ed artista Gianluca Bernardini grande supporter visivo già dagli albori) , ma soprattutto dall’entrata in scena con due inaspettati grossi colpi di teatro, baciati dalla così definita fortuna dei giovani principianti;“The rage of gyspy rave” il primo vero illegal rave della regione ed il concerto (gratuito ) dei Test Department. Il rave “La furia della festa gitana” l’avevo organizzato nell’estate del 1992 sotto il Ponte lungo della via Emilia sul fiume Reno, insieme all’opera nomadi ( Caritas ) per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle precarie condizioni delle comunità ROM profughe dalla ex Jugoslavia in fiamme che abitavano in riva al fiume a rischio alluvioni. Grazie ad Alessandro Bocci (qui come Dj M16 ) avevo re-incontrato Fabrizio Usberti , da cui Sandro acquistava dischi e CD per il suo negozio Blue Cover Carrara. Fabrizio lo avevo già conosciuto anni prima nel decadente quartiere periferico di Genova Pegli , dove si abitava entrambi , ma senza frequentarsi.

La sua fama avrebbe poi confermato negli anni a seguire le sue capacità di innovazione stilistica sia nel campo delle musiche elettroniche, che in quello successivo dell’abbigliamento , dove con la sua linea realizzata con la compagna Paola vestirono alcuni dei principali artisti della scena elettronica italiana e quasi tutta la Rephlex record , come testimonia una fotografia in doppia pagina della crew ritratta in un articolo omonimo su uno storico numero di NME (oggi introvabile) .

Il secondo evento propulsivo furono i Test Department live, al centro sportivo Barca, con in apertura la performance delle Zazzemite, il progetto live M16, di Alessandro Bocci,Manuel Giannini e Roberto Bertacchini, degli allora Starfuckers poi Sinistri. Per complicarmi la vita e dare un senso all’iniziativa avevamo chiamato la serata “Rumori di guerra per suoni di pace” contro intervento USA in Somalia, la Restore Hope mediatica di Bill Buffalo Clinton. Risultato un plotone di celerini a ns disposizione a bloccare le entrate del centro, permettendoci di chiedere ben 5.000 lire all’ingresso di quella che poi sarà tristemente conosciuta come “entrata a sottoscrizione obbligatoria” .

La produzione tecnica di entrambe le serate fu supportata da un altro personaggio basilare in questa mia pre tecno storia; Martin Patterson, fratello di Alex Patterson – THE ORB e membro del collettivo artistico Mutoid Waste Company. Senza di lui e degli altri “Mad UK Max” non sarei mai riuscito ad organizzare queste due iniziative e tante altre negli anni a seguire .

Martin ed i Mutoid con la mediazione logistica di Sergio “Omnidrive “Scanu ci invitarono così a collaborare alla festa annuale che si teneva al loro campo in Santarcangelo di Romagna, durante l’omonimo festival teatrale. Dopo la caotica esibizione di Fatur che compromise quella dei Massimo Volume (al pelo) ed annullo quella degli Starfuckers,  fu la volta di Sick hardcore e Dj Kalapodis (Fabrizio Usberti) con a sorpresa il supporto di Andrea Benedetti (Dj Sprawl) , della prima citata Final Frontier , con cui distribuiva insieme all’(allora )“allievo jedi” Marco Passarani produzioni delle proprie labels Plasmek ,Nature e di altri validi progetti di producers made in Rome quali Marco Micheli , Gabriele Rizzo ed in parte dei più affermati Lory D e Leo Annibaldi.

Con gli amici romani fu un colpo di rullante di 909! Un pattern con cui si diede il via ad una relazione professionale ed umana oggi ancora viva e vegeta, durante la quale mi supportarono in tutte le mie scelte ed operazioni . La più significativa fu la creazione comune di Distorsonie, il primo festival dedicato alle etichette di musica elettronica italiane. In seguito DF, un happening di musiche elettroniche da ballo, nazionali nelle prime due edizioni, internazionali nelle successive sette..

Un appuntamento annuale (ritornando all’incipit) dove dalla prima edizione invitai anche l’altro (ancora oggi) collaboratore ed amico Ivan Iusco a partecipare in forze con le sue etichette e la rivista Neural di Alessandro Ludovico. La collaborazione si ripetè ad ogni edizione e per tutta la durata del festival , passando dall’industrial Kebatraume, al caustico progetto Monomorph dei fratelli D’Arcangelo ,il drum bass patinato degli Edmondo, il genio di Dati, i sofisticati Pilot Jazou, fino agli allora solo elettronici Vegetable G. In tutto 9 edizioni, dal 1995 al 2004, tutte tenutesi nel centro media culturale LINK, prima Project , poi Associated. Dove militai a vario titolo, organizzando decine e decine di eventi , fino all’anno in cui chiuse la sua prima sede (dietro la stazione dei treni) per proseguire oltre la tangenziale , nella suburbia cittadina, dove è tutt’ora aperto ed attivo.

E qui il cerchio (ed il pezzo ) si chiude con circolartità kubrickiana a me tanto cara, lasciando aperto il “to be continued” ad approfondimenti multimediali via motori di ricerca web (per quanto dell’epoca pre internet qui citata si può oggi trovare). Mentre per correzioni e giunture narrative chiedo a quanti ho citato e quanti invece ho dimenticato (scusandomi con loro ) di farlo di proprio pugno e mouse qui di seguito o nei social network collegati.

Questo breve promemoria è dedicato a tre amici scesi per sempre dalla console della vita (RIP) ;

Fabrizio Usberti aka Sinapsi / Dj Kalapodis

Martin Patterson aka Little Fluffy Luke

Riccardo Testoni aka Dj Ricci

Emilia Romagna (Good) Vibes ; le buone vibrazioni di una Regione dove si balla senza tremare.

7 Giu

Nel 2004 era stato un tentativo di creare un cartello dedicato alla promozione e valorizzazione del territorio musicale regionale  (area club-culture) sfociato in un incontro tenutosi nell’ultima edizione del Distorsonie Festival e condotto da Pierfrancesco Pacoda  in collaborazione con il London Liquidworks di Liam J.Nabb e Lousie Oldfield ispiratori dell’operazione grazie  all’ articolo “Adriatic for the people” riguardante il fenomeno italo-afro- music uscito un anno prima nel  Seven Magazine.

Le riflessioni ed i  risultati furono convogliati all’interno del dossier preparatorio del progetto “Bologna Citta Creativa” Unesco, e li rimasero a parte  un post ancora qui leggibile.

Oggi può essere il punto di partenza per organizzare una serie di iniziative e serate benefit a base di “buone vibrazioni (musicali e non)”di solidarietà e comunicazione a favore delle zone colpite dai recenti sismi nella Regione omonima.      Ma sopratutto per dare un segnale appunto di “Buone vib(ER)s” a chi sta pensando di cancellare le vacanze da queste parti (e soprattutto in Romagna).

Si lancia quindi appello alla scena (djs+producers +organizers) per la partecipazione ad un primo appuntamento Domenica 24/6 a Bologna in un luogo in via di definizione (prob.Link ) che sia di  riscaldamento al concerto che si terrà il giorno dopo allo Stadio Dall’Ara.

A chi suona bene (questo appello propositivo) chiedo di dare adesione pubblica sulla pagina Facebook; https://www.facebook.com/EmiliaRomagnaGoodVibes  e di scriverci all’indirizzo; info@oneboris.net  .

Oltre a questo primo tentativo ogni artista od operatore del settore potrà organizzare nella stessa data ed in altre a venire un proprio evento benefit, in qualsiasi luogo e forma, raccordandolo all’iniziativa in oggetto,  dandocene informazione , inserendolo nella pagina facebook  sopracitata, apponendovi sopra il marchietto di buona vibrazione  Emilia Romagna (Good) Vibes,.

Questo in ordine di  un’ azione di comunicazione collettiva, intorno alla quale si crei un coordinamento utile  alla realizzazione di un evento da tenersi proprio nelle zone colpite,  in una data da definirsi rispetto all’evoluzione della situazione (prob.sabato 8 Settembre 2012, data simbolo dei resistenti)

L’importante sarà finalizzare tutte le iniziative allo scopo di raccogliere fondi da destinare ad un ente riconosciuto ed accreditato dalla Regione Emilia Romagna (in via di definizione) , in modo da utilizzare i proventi (ns indicazione non vincolante)  per recuperare spazi di aggregazione giovanili dediti ad attività didattico-culturali  danneggiati dai terremoti.

Ma anche per divulgare buone e positive vibrazioni territoriali, a discapito dei tremori mediatici mai cessati, possibile causa di gravi danni anche al comparto turistico regionale, vista la stagione estiva in arrivo.

All’iniziativa stanno aderendo in maniera progressiva i maggiori artisti del genere, gli organizzatori ed i promoters dei locali intra ed extra -regione, primo tra tutti l’affermato Claudio Coccoluto,  a dimostrazione della solidarietà che anche in questo ambito l’Emilia Romagna riceve .

L’azione non si fermerà al territorio nazionale grazie al coinvolgimento del noto giornalista e scrittore britannico               Bill Brewster che, come già fece nel 2004, prima presenziando all’incontro,  poi dedicando un capitolo del  suo libro  “Last night the dj saved my life” alle moderne musiche da ballo (ved.italo afro) emiliano romagnole,  svilupperà e diffonderà una nuova riflessione sull’importanza ed il valore della ns Regione nel contesto musicale europeo ed internazionale, rimarcando la necessità di supportarla in un momento di emergenza come questo.

In modo da informare bloggers e giornalisti musicali stranieri  (e loro lettori tutti) sull’attuale situazione di lento ritorno alla normalità, sia delle zone colpite, che di tutto il resto delle Regione, dove  i turisti potranno tornare tranquillamente a  “ballare senza tremare ” !

P.S.

All’iniziativa è stato invitato anche Vasco Rossi nella vesti di Dj Blasco, per dargli la possibilità di rifarsi della mancata partecipazione all’evento  Concerto per l’Emilia, dato che iniziò proprio come tale, prima di diventare quello che è….(come da foto)

Antonella Ruggiero e Coniglioviola in Concerto (senza titolo)

23 Gen

Aiuto una cara amica nel promuovere questa lodevole e trasversale iniziativa artistica presente nel programma ufficiale degli eventi di Arte Fiera-Art First OFF 2012 Antonella Ruggiero e Coniglioviola in Concerto (senza titolo), previsto Venerdì 27 Gennaio al Teatro delle Celebrazioni, in via Saragozza 234 (BO) http://www.teatrocelebrazioni.it

Da qui in avanti prendo il comunicato e lo riposto paro-paro, sperando di attirare curiosità e pubblico pagante di supporto all’operazione (ci tengo a precisare) completamente autofinanziata;

Antonella Ruggiero affiancata da un violinista e un ballerino.

Per indagare il tema tabù della musica contermporanea, quello della morte.

In scena va un Concerto senza titolo: come un file appena creato sul computer e ancora da rinominare, uno spazio bianco da riempire.

Compositori elettronici del calibro di Matteo Curallo, Alessandro Siani, Luca Vicini danno a testi classici una veste nuova e inaspettata.

Una nuova produzione teatrale che vede protagonista Antonella Ruggiero con la regia del video artista ConiglioViola che combina musica elettronica, videoart, danza e performance per indagare poeticamente la collisione tra il tema-tabù della morte e la cultura pop. ConiglioViola ci guida lungo un’antologia di canzoni che raccontano e indagano poeticamente il più grande tabù della cultura contemporanea per restituircele in una veste completamente riattualizzata dagli arrangiamenti di una crew di musicisti elettronici di culto e dalla magia dell’interpretazione live di Antonella Ruggiero. Un concerto senza titolo, dunque, giacché la protagonista è innominabile, interpretato da archi elettrici, voce, danzatore e computer.

Il tutto per portare in scena una nuova opera d’arte totale, ipnotica e fantasmagorica, che combina le tecniche tradizionali del Black Light Theatre con tecnologie video d’avanguardia come le proiezioni olografiche. Le proiezioni qui non sono né sfondi né film: sono attori che agiscono in assenza, capaci di creare un mondo di volta in volta diverso per ognuno degli episodi musicali dell’antologia.

Per fare questo ci sono tecnologie pioneristiche come l’olografia ma anche dell’utilizzo contemporaneo di molteplici piani di proiezione: il fondale del palcoscenico, la gonna-installazione di Antonella Ruggiero (che illuminandosi dall’interno si trasforma in una sorta di abat-jour) e il grappolo di palloncini che Antonella porta in scena. In scena, dentro un altro artificio, non digitale ma di antica tradizione, il black light theatre, che richiama le fantasmagorie della morte, suona nel buio un quartetto di archi elettrici, gli strumenti che più ricordano la forma del corpo umano, svuotati però della corporeità, e un pianoforte a coda, che aprendosi assume le sembianze di una grande bara. E poi la voce più immateriale della musica italiana, la magia di Antonella Ruggiero che, sospesa su una gonna-installazione alta tre metri e muovendosi esclusivamente su dei binari, traghetta gli spettatori dall’uno all’altro mondo.

Info tel; 051.6153370 – 6153374

Comunicato in dettaglio;
cs_concerto_senzatitolo

Bologna vibes; Balla, balla ballerino (sotto le due torri) per quarant’anni fino al mattino!

23 Ott

Le vibrazioni musicali post-filuzzi hanno superato a Bologna il quarantello,ed hanno lasciato una traccia indelebile in città tutt’ora viva ed attiva.
Un marchio DOG (Dance D’Origine Garantita) dovuto a luoghi, personaggi e produzioni discografiche che hanno accompagnato intere generazioni attraversandole facendo ballare e divertire potremo dire padri, figli ed ora forse anche nipoti!

Le Bo-Vibes risalgono infatti alla prima insuperata italo-afro degli anni ’70, che ebbero nel vicino CHICAGO di Baricella i primi luoghi di spaccio danzereccio.
Giravano al tempo solo i vinili gente del calibro di: Dj Meo, Dj Ebreo , Spranga e altri altri cavalieri della console, o dello studio quali Mauro Malavasi (vedi citazione nel titolo della song di Lucio Dalla) , entrati nel mito prima di essere travolti dall’onda discote(cara) e dalle chiusure politiche del movimento studentesco con relativa spaccatura tra stili e luoghi dalle sonorità impegnate, ed altri considerati faceti .Tra cui ricordiamo la Capannina, il Ciak di Dj Miki ma anche di Mandrillo , ed il mai dimenticato Variety del produttore Marco Stanzani (LunaPop /Cesare Cremonini) , diventato successivamente il Matis dei mitici Tantini & Carnoli.

In questo climax nei successivi anni 80 si aprono le valvole di sfogo multimediali dove possono convivere “creativamente” le due anime; Q.BO e Casalone ( Covo dei Technogod di Maurizio Liguori e George Koulermos) .Oltre a varie case del popolo come la Morara, il Candilejas, trasformate all’occasione in new balere notturne.
E’ l’epoca della new wave e dell’electropop, e Bologna non sta a guardare sfornando gruppi con l’Italian records di Oderso Rubini come Gaznevada, Noia, e con la Multimedia Attack del cyber trans gender Helena (Jumpy) Velena , factory dove si sperimenta la via del post-punk dei CCCP del oggi miracolato Lindo Feretti ed i primi esperimenti rap in Italia dei Devastatin Posse, passati quasi inosservati al grande pubblico, per l’effetto “asso piglia tutto “del primo Jovanotti innervosente” Gimme Five”.

Nuovi suoni e nuovi luoghi che trovano nel Frigò (o Free Go) del Parco Cavaioni e nel Riverside al q.re Barca le prime one nights Rappa/Brekka a cura del Dj “R” il Generale e Pappa Rodrigez (RIP) supportate ai microfoni da due MC freschi, freschi di London styla; Calvin Smith /Soulboy d MC Pepsee
Arriviamo beat su beat al 1988, quando durante la prima Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo viene occupata nel pieno centro città (retro Arena del Sole) l’Isola nel Cantiere,il primo centro sociale dove attecchiscono hip hop e raggamuffin , e da cui vengono alla ribalta artisti quali ;Isola Posse All Star poi SXM-Sangue Misto, Papa Ricky, Dj Rodriguez, Sud Sound System e soprattutto Neffa, artisti prodotti dalla Century Vox di Renato Amata e Pierfrancesco Pacoda, confluita in seguito come MixtophonicoLab al Link.
Mentre al suo esterno come non ricordare l’eclettico Lele Gaudì ed il successo sanremese degli Aereoplani Italiani dei geni iper-produttivi Ricky Rinaldi(Ohm Guru) e Roberto Vernetti con alla voce il radiofonico Alessio “prezzemolo”Bertallot.

In parallelo in terra Felsinea si afferma nei primi anni 90 l’house music, subito esportata da Flavio Vecchi  via Echoes in liberi territori rivieraschi e la techno (soprattutto trance) che porta ai vertici delle classifiche di vendita gruppi come i i Datura e djs come Ricci, Cirillo che avevano nel Matis di Casteldebole il loro tempio pagano e sacrificale.Faceva da contrappunto l’evergreen Kinki dove Luca Trevisi (LTJ X-perience ) prima ed successivamente i Pasta Boys (Dino Angioletti, Uovo e Rame) affermano uno stile personalissimo di “italian soulful house” che li porta a collaborare con le etichette più famose del pianeta del genere.

Ma che dire della DFC- Dance Floor Corporation, cellula dell’Expanded music di Giovanni Natali ,in cui già avevano trovato spazio Throbbing Gristle, Clock DVA, Tuxedomoon, X, Germs, Bauhaus, Lydia Lunch, e dove il visionario, Jody Marcos portava alle macchine tipetti del calibro di Afrika Bambaata , KLF e produceva passando per fenomeni internazionali come Ramirez , Moratto fino all’orgasmico Sueno Latino di Gemolotto & co?

Sembra la voce della settimana enigmistica;forse non lo sapevate che…?

Ma è tutto vero, Bologna per anni è stata una delle prime cities della dance mondiale , una calamita che attirava e respingeva artisti e generi senza sosta, al punto che anche ( l’allora) ascoltatissima Radio Italia Network decise di spostare la sua sede dal Friuli a qui, dando voce ad uno dei programmi più belli mai sentiti a cura di Aky Tune , meglio conosciuto dagli addetti come Achille (Franceschi) owner del Disco D’oro di via Galliera, negozio culto paragonabile a quello descritto in Alta Fedeltà da Nick Horby, sopravvissuto tutt’oggi allo tsunami digitale.

Siamo nel 1994 (Aprile con precisione) e dietro la stazione centrale apre il LINK Project e le cose dal punto di vista dance elettronico iniziano rifarsi serie
Da li passano tutti, ma scrivo tutti i nuovi sottogeneri ed i protagonisti della scena.
Un elenco sterminato compilato in 10 anni ed oltre (essendo ancora aperto in un altro luogo ) nel quale si annoverano anche una serie di producers interinali quali Bartolomeo Sailer /Wang Inc, Dj Pezzo, Mayo Soulomon e Angelo Sindaco (aka Sindacops e Giorgio Vocoder) con i progetti Poker ed House Royale questo uscito sulla prolifica Irma records,come anche 35mm a cui partecipava anche il mitico “Baffella” che pochi sanno chiamarsi Gianluca Ghini

Trasversali dell’ultimo periodo il collettivo Homework (Andrea Sartori e Marco Tonni aka Touane ) ed il combo dei Dj Unzip (Marco e Toni) oggi art-director del RoBOt Festival,
Mentre la Drum’n’bass arena di cui facevano parte Dj R, Cocco , Afghan ed il lanciatissimo Andrea Maver ora entrato nella scuderia della Mantra Breaks del label manager Marco Peedoo Gallerani (Hell Yeah recordings), prima etichetta dello sforna hits Santos, Madox (Riva Starr) e Mowgli.
Nei meandri del Link si forma l’agitatore sonoro Riccardo ( DJ) Balli e la sua Sonic Belligeranza. Sperimentatore estremo oggi a capo del progetto di archiviazione dei suoni di Bologna http://www.bolognoise.org Bologna Noise (ma anche dal dialetto Bulgnais ), archivio digitale che si propone di archiviare i suoni concreti della città, dalla campane di San Petronio, alle fontane del Nettuno, a Beppe Maniglia etc etc..
Satellitari al Link (ma basilari per ispirazione e supporto) sono da segnalare anche gli oriundi Massesi; Massimo Carozzi (ZimmerFrei) , Manuel Giannini e Alessandro Bocci (Starfuckers –Sinistri).I primi due a capo del progetto techno-dub minimale Weight & Treble con alla voce Susanna La Polla aka Suz . Mentre Bocci mette sul piatto il briscolone del progetto minimal-funk M16 uscito per la indomita Persistence Beat rec.

Ma se gli “scantinati” del recupero industriale più underground si davano da fare anche gli ambienti “bene”nel pieno centro all’interno del quadrilatero bolognese non stavano a guardare,la Jato Music connessa con il luxury loft l’Inde le Palais e la seminale radio Fashion FM (ora Futurshowstation) sfornava delle patinate compilation dance ambientale di altissimo livello e produceva la fenomenale Tying Tiffany reginetta della scena electro clash italiana (e non solo) supportata al mixing e sul palco da Lorenzo Montanà, unico italiano uscito per la FAX rec.di Pete Namlook RIP pure lui).

Nella crew della ex-Suicide Girl peschiamo anche un altro nome; Alex Dandi.Si proprio lui .il commentatore dell’UFC (Ultimate Fighting Championship) mix arti marziali statunitense trasmesso su SKY, il regno delle “mazzate e muorte” (come dicono a Napoli). è anche uno dei più propositivi producer made in Bologna con i suoi progetti targati prima Pinktronix ed ora 4gotten floor.

Chiudiamo l’escursione spazio temporale tornando dal punto in cui eravamo partiti (un po come nei film di Kubrick…), il KINKI , locale situato proprio sotto le due torri, il simbolo monumentale della città che meglio la rappresenta nel mondo. Luogo dal sotto il quale è letteralmente “sbucato” Fabrizio Maurizi, nome d’arte Roger.
DJ producer emergente messo sotto contratto da Richie Hatwin per la sua Minus La Deutsche Grammophon della techno, una delle etichette più prestigiose nel panorama della musica dance elettronica planetaria, grazie alla quale è oggi l’ambasciatore internazionale della città, che fregiata nel 2005 del riconoscimento UNESCO appunto per la musica, ha dato tanto ed ancora tanto darà alle piste da ballo di tutto il mondo.

Da qui in avanti andate avanti voi, io sono già sotto le coperte….

PIC NIC per la DECRESCITA a CASALECCHIO DI RENO !

30 Mag

In occasione dell’iniziativa internazionale del secondo PIC NIC PER LA DECRESCITA prevista Domenica 5 Giugno 2011 ( http://picnic4degrowth.net ), l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con l’associazione no-profit Landemed (aderisce all’iniziativa e segnala la possibilità di utilizzare i parchi e le aree verdi presenti nel territorio comunale inseriti nel tessuto urbano o ai margini di esso, tra l’area collinare ed il lungo fiume Reno quali;

PARCO DELLA CHIUSA EX TALON entrate da Via Panoramica e Via Baracca
PARCO RODARI entrate sulle vie Porrettana e Toti
PARCO ZANARDI entrate sulle vie Porrettana e Caravaggio e Gaspari
PARCO DELLA FABBRERIA entrate sulle vie Bonani Grassi e Sabotino
PARCO DEL FAIANEL LO entrate sulle vie Fattori e Cimabue
PARCO JACOPO DELLA QUE RCIA entrate sulle vie Frank e Malavasi
PARCO SAN BIAGIO entrate sulle vie Caduti di Cefalonia Micca Fratelli Cervi e della Resistenza
PARCO MERIDIANA accesso dalle vie Moro Pertini e Del Lavoro
PARCO DELLA VILLA accesso dalla via Moro
PARCO ARTURO TOSCANINI accessi dalle vie Guinizelli Martiri di Piazza Fontana e Martiri dell’Italicus
PARCO FRESU accesso sulla via Scarlatti

PARCO FLUVIALE Si estende lungo le sponde del fiume i tratti particolarmente indicati sono:
Parco Cave di Via Masetti Lungo Reno Romainville (accessi via Chierici e Porrettana) Prà Znein (accessi Via Giordani e VI Novembre) Parco del Lido (via del Lido)

Il Pic Nic per la decrescita da una buona pratica individuale (qui occasionale) può diventare un impegno per tutta la collettività di rispetto ambientale ed educazione alimentare, volta anche alla valorizzazione dell’autoproduzione del cibo. Un PIC NIC da tenersi sotto la luce della tutela e della sostenibilità ambientale, dell’educazione al rispetto civile e non ultimo all’educazione alimentare in ordine di filiera corta e produzioni biologiche acquistabili presso punti vendita ed aziende agricole limitrofe alle aree verdi interessate dall’evento.
Un momento per mettere in pratica una serie di azioni congrue ai nuovi principi di ecologia e sostenibilità che dovrebbero essere applicate nel quotidiano, per abbassare l’impronta ecologica e l’impatto dell’uomo sulla natura e gli ecosistemi da lui abitati ( e nel tempo distrutti )
Un appuntamento di loisir e di spensieratezza che potrà diventare uno spunto educazionale per infondere (nei giovani ) e correggere (negli adulti) comportamenti sociali eco compatibili e sane abitudini alimentari.

L’evento sarà aperto a tutti gli interessati sotto la propria responsabilità, nello spirito della pura auto-organizzazione, confidando nel senso di civiltà e di rispetto per l’ambiente di chi vi aderirà, seguendo le regole basilari per tener fede allo spirito originario dell’iniziativa.

Ognuno potrà invitare altre persone ad aderire diffondendo l’invito e le regole basilari di partecipazione e comportamento qui di seguito riportate;

– Utilizzare biciclette o mezzi pubblici ( http://www.atc.bo.it/ ) per arrivare al Parco in modo da ridurrele emissioni e l’inquinamento dovuto all’utilizzo dell’automobile privata .

– Non accendere nessun tipo di fuoco, gettare a terra mozziconi o fiammiferi accesi

– Evitare di raccogliere o di danneggiare fiori o piante spontanee che rappresentano un
contributo alla biodiversità.

– Preparare le vettovaglie e il cibo da consumare al pic nic utilizzando possibilmente alimenti
BIOlogici, o provenienti da produzioni a KM zero e/o Filiera corta

– Usare piatti e bicchieri LAVABILI, che consentono di evitare l’uso delle stoviglie usa e getta.

– Non abbandonare i rifiuti prodotti sul posto ma dividerli per la raccolta differenziata e
utilizzare il materiale organico per la produzione di fertilizzanti.

L’edizione di quest’anno sarà dedicata al disastro di Fukushima e sarà l’occasione per chiedere
ai governi fonti di energia pulite (da tenere a mente nell’eventuale referendum del 12/12 Giugno!)

INFO e CONTATTI;

http://www.comune.casalecchio.bo.it
http://www.cambieresti.it
ambiente@comune.casalecchio.it

http://www.landemed.it info@landemed.com
info@oneboris.net

Boris goes to Genova?

31 Mar

Dopo 25 anni di Emilia(Romagna) mi ritrovo a collaborare con un imprenditore della mia città natia Genova e ciò mi riporta indietro nel tempo e mi fa riflettere sull’opportunità della mia lontana emigrazione oltre-appennino (asse ovest-est).
Poi leggo i commenti a questo articolo sul secolo XIX (giornale cittadino) http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/02/02/ANeVG5gE-ripartono_giovedi_little.shtml
e mi rincuoro felice di essere in una Bologna nonostante tutto ancora viva.

Tornando alla nuova collaborazione , ne sono entusiasta per diversi motivi il primo è dovuto al lavorare con un vecchio amico e compagno di scuola , la seconda che è molto bravo e mi sta portando a conoscenza di un mondo a me sconosciuto, quello del trade-marketing , liquidato erroneamente per anni come co-marketing , ovvero operazioni dove non si guadagna nulla o con le quali il biznezz lo fanno altri.

Sbagliato! In questo momento non ci sono progetti migliori se non quelli nei quali soluzioni incrociate ed alleanze tra brand, portano a condividere al quadrato servizi di comunicazione e/o promozione.
In questo modo le aziende ottengo un roi (ritorno) più elevato ,ed a pari investimento un maggior numero di contatti, di visibilità, e di ricadute commerciali (vendite).

Vediamo se la formula e la “carambata” darà i giusti risultati, intanto andrò a Genova con maggiore frequenza e almeno mi godrò sole,aria di mare, focaccia, pesto e vecchi amici (e amiche…) di un tempo.

DISTORSONIE? PDF?

14 Feb

Oggi mi hanno notificato il redirect del sito http://www.distorsonie.it qui sul mio nuovo personal blog.
L’url corrisponde al sito del primo festival italiano dedicato alla musica dance elettronica
Pensato ed organizzato a 4 mani e due teste con Andrea Benedetti (Final Frontier.Plasmek rec-Roma) si è svolto dal 1995 al 2004, per 9 edizioni, presso il centro culturale indipendente LINK di Bologna.

Nel 2005 alla fuoriuscita della H-uge dal centro è proseguito per altre tre appuntamenti singoli sotto lo pseudonimo PDF (Post Distorsonie Festival ) ospite di “festival amici” come Sensoralia e Netmage, per concludersi in un suo ultimo Post-it di epilogo lo scorso Maggio nel nuovo LINK di via Fantoni 21

Dell’esperienza di 15ennale rimangono numerose ed indelebili tracce sulla rete; http://www.google.it/searchhl=it&q=distorsonie&meta=
nelle quali si inserisce l’URL (di tutte madre puttana) qui reindirizzata per curiosi e ricercatori di ontologiche verità sul chi e il quando degli eventi musicali elettronici made in Italy.

Last H-uge’s email for Tiger & Woods

3 Feb

Questa è l’ultima comunicazione inviata dalla newsletter della H-uge che questa nuova identità piano piano cercherà di sostituire dopo 11 anni di onorata attività!

Vedremo come andrà a finire….per ora qui un primo vagito testua le del “nuovo inizio”

Gent.membri, amici e sopravvisuti della “H-uge list”
questa sarà l’ultima email/newsletter che arriverà da questo account.
Le prossime comunicazioni arriveranno da una nuovo account e da una nuova “identità” dal nome univoco di “One Boris”.
Il nuovo sito-blog( under costruction )è http://www.oneboris.net
I nuovi account di posta sono; info@oneboris.net e boris@oneboris.net

Come ultima news a nome H-uge voglio segnalarvi
l’esibizione prevista domani, Venerdì 4 febbraio dal progetto undercover Tiger & Woods alla serata Phoenix c/o KINKI club / via Zamboni 1 / Bologna.

Ma chi si cela dietro il combo di producers che sta spopolando nei clubs, nei negozi di dischi e nei blogs specializzati di mezzo mondo?
A noi su Larry e David son giunte solo queste informazioni:
in un non precisato polveroso negozio di dischi di una non precisata citta’ di un non precisato anno, un raro bootleg.Il 12″ era una vera gemma: senza nome, un solo indizio: un adesivo sul centrino con la dedica “To NYC-disco-DJ-legend Walter “Hot Trix” Scott”. Due collezionisti presenti nel negozio dopo una sanguinosa asta decisero di comprarlo insieme e di portarlo allo studio di Tiger per lavorarci sopra.Sfortunatamente la rottura di un hard disk non permise al loro lavoro di vedere la luce, ma Larry Tiger e David Woods continuarono a lavorare a nuove tracce, e un giorno quasi per caso le fecero ascoltare ad un loro amico in comune che come li senti’ escalmo’ “Questo e’ come dovrebbe suonare oggi Dj Sneak!!” Ne e’ seguita una serie di applauditissime uscite sulla misteriosa etichetta Editainment quali “Hole in One EP”, “Caddy Shag EP” e “Out of Bounds EP”.
A seguito del forte interessamento e delle numerose richieste hanno deciso di portare live la loro nuova ed unica “new disc o elettronica”.
Altro su di loro non sappiamo, no foto, few video,
tra cui si trova sul Tubo solo l’esibizione al Plastic People di Londra http://www.youtube.com/watch?v=F6nPASAPLp8
ed un unica intervista con podcast su RA http://www.residentadvisor.net/podcast-episode.aspx?id=239

I due misteriosi musicisti vi aspettano quindi Venerdì 4 Febbraio alla serata Phoenix del Kinki sotto le due torri di Bologna.
Venire per vedere (chi sono) , ascoltare (il loro sound) e naturalmente ballare (non stop)!
Prima e dopo apriranno e chiuderanno alla grande le selezioni musicali di Dino Angioletti e Dj Mayo.

Tiger & Woods FB official Fan Page;
http://www.facebook.com/pages/Tiger-and-Woods/116688408341521

Phoenix/Kinki official Fan Page

http://www.facebook.com/PHOENIX.KINKI

FB Event page
http://www.facebook.com/event.php?eid=171277082916828

Grazie a tutti quelli che in 9 anni di news non si sono mai cancellati dalla H-uge list. Ci si “rivede” su http://www.oneboris.net

Mauro Boris Borella

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