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XXLink: perchè festeggiare il ventennale del Link ?

25 Mar

 

 

LOGO_linkxxl_negativaHIGHT

 

 

Iniziare un post da una domanda  dovrebbe stimolare il lettore a proseguirne la lettura ed aiutare chi scrive a darne risposta finale, tipo quiz o esame universitario (a meno che non abbiate fato il DAMS..).

Veniamo subito al titolo ; XXLink , acronimo di Ventennale Extralarge , dove le due XX stanno anche il numero romano 20 ed anche per le due X dei due loghi (project e associated)

Venerdì 11 Aprile 2014, esattamente dopo vent’anni dall’apertura del Link ricorre il ventennale  dello storico centro culturale di Bologna. XXLink è il nome che caratterizza l’avvio di una lunga programmazione che arriva fino a dicembre e inizia con due giorni di celebrazioni.

 

xxlink ext

 

Venerdì 11 si renderà omaggio allo spazio originario (oggi demolito) con una paint action in via Fioravanti 14, dove ora sorge il parcheggio della sede del Comune di Bologna in P.zza Liber Paradisus, seguito da una tavola rotonda con amministratori, funzionari e protagonisti testimoni di quel periodo, mentre sabato 12 aprile sarà il giorno del XXLink Party presso la nuova sede di via Fantoni 21, dove si cercherà di ricreare le atmosfere musicali e visive della prima epopea del Link.

Il Link Project aprì, infatti, le sue attività lunedì 11 aprile 1994 negli ex depositi delle Farmacie Comunali di via Fioravanti 14 a Bologna con il concerto avant-rock dei The Work di Tim Hodgkinson, già membro dei seminali Henry Cow. In quella sede rimase per dieci anni, fino al maggio 2004, quando venne trasferito nell’attuale sede in via Fantoni 21, in zona Caab, in un’area che da estrema periferia si trova ora al centro di profonde trasformazioni, con il progetto F.I.C.O./Eataly World.

 

E non solo…………

XXLink sarà l’inizio di una serie di eventi, funzionali a recuperare e condividere materiali di testimonianza di quella prima esperienza “analogica” e dell’attuale “digitale”: files audio, video, foto, testi oggi quasi assenti in rete. Rendez vous multimediali con cui mostrare a generazioni attuali e future, quello che fu un tentativo di “fare cultura indipendente senza collusioni con mercato e istituzioni” (citando D.Kaspar.G.)

L’obbiettivo dell’XXLink sarà  dare una testimonianza dei momenti più significativi di quel periodo, inquadrandola in una riflessione sul rapporto che intercorre tra il Link e la città di Bologna, dal decennio dei 90, passando per i 2000,  per arrivare ad oggi,  alle attuali trasformazioni dell’environment culturale locale, analizzando le iniziative rivolte al pubblico giovanile, in relazione con gli scenari nazionali ed internazionali, per delineare possibili scenari futuri.

Negli ultimi 20 anni infatti, il Link è stato testimone e protagonista di importanti passaggi culturali della città di Bologna:

Nel 2000 per “Bologna Capitale Europea della Cultura” era in prima linea nel dibattito sul distretto delle produzioni immateriali e produttore di festival come Distorsonie e Netmage.

Nel 2006 porta il contributo come prima associazione al conseguimento del prestigioso riconoscimento UNESCO “Bologna Città Creativa della Musica”. Il titolo che nel 2010, fu motivo determinante nella selezione per la partecipazione di Bologna all’EXPO internazionale di Shangai.

Nell’ultimo decennio rivolto in particolare a indagare le più svariate declinazioni delle culture dance elettroniche, divenute aspetto caratterizzante del paesaggio notturno metropolitano.

Dal 2013 il Link utilizza il brand  Metro-Link per marcare gli eventi di propria produzione  con cui promuove artisti e realtà locali ( appunto Metropolitani ),  a testimoniare la propria continua evoluzione come avamposto di sperimentazioni culturali,  luogo e laboratorio di aggregazione giovanile e di cultural makers. 

A partire dall’immediato futuro, prendendo spunto dalle trasformazioni previste per l’area in cui si situa il locale, con il citato progetto F.I.C.O./Eataly World, il Link intende mettere a disposizione la propria esperienza culturale, sociale e produttiva anche riguardo alle questioni aperte dai nuovi progetti del Piano Strategico Metropolitano e di Bologna Smart City.

Mobilità, energia, rifiuti, sicurezza, servizi e soprattutto open data, sono i temi caldi sui quali tutti siamo chiamati a riflettere. Appartenendo al quotidiano processo creativo dell’associazione, questi flussi possono essere integrati e tradotti in istanze Smart al servizio della collettività.

In modo particolare, adottando le necessarie tecnologie il Link può essere in grado di produrre un enorme quantità di dati tale da agevolare gli accessi, gli spostamenti, i consumi ma anche l’intreccio delle relazioni, lo scambio dei saperi e del fare, la condivisione degli archivi delle produzioni.

Dopo anni di sperimentazione in campo musicale si è affermato il ruolo di primo piano nello scenario internazionale delle produzioni musicali, per il Link ed è motivo di promozione territoriale d’importanza primaria (vedi voci del Piano Strategico Metropolitano dedicate allo sviluppo e l’incentivazione del turismo giovanile ).

Per questo riteniamo necessario integrare il Link nelle dinamiche già in essere della Smart City, tenendo conto del suo ruolo sia urbano – culturale sia storico – sociale. Un Link  già protagonista dei social network che integrati alla Smart City consentono di ottimizzare e facilitare l’esperienza e la fruizione della città, sviluppando il turismo giovanile e il turismo dei professional in collaborazione con i grandi enti della città.

Tutto questo il Link non lo vorrà portare aventi da solo, ma con le altre strutture con stessa sensibilità ed attenzione ai temi riportati sopra, che aderiranno ad una call for project per un nuovo  “open network”   di operatori e centri di produzione  culturare indipendente,  da presentare  tra  il 24 ed il 27 ottobre , in corrispondenza della manifestazione Smart City Exibithion di Bologna, in un luogo e con una lista di realtà aderenti, di relatori ed esperti locali e nazionali, ancora  in via di definizione

Bastano come motivazioni per festeggiare un ventennale senza cadere nella nostalgia canaglia, ma guardando al futuro ed ad un prossimo XXXLink nel 2024 …!!?

 

Link Project

 

Fuori le date ed i luoghi delle celebri-azioni e degli immancabili festeggiamenti allora !

Programma XXLink

Venerdì 11 Aprile

Alle h.11.00 nei pressi della sede storica di via Fioravanti 14 si terrà la presentazione del logo di Alberto Agosta , grafico e writer vincitore del bando di concorso di idee “XXLogo”, per la realizzazione del logo del ventennale del Link (qui in head pagina )  di cui è prevista l’esecuzione nel punto in cui si trovava l’entrata principale del centro con tecnica stencil e vernice spray lavabile.

A seguire, h.11.30, presso la sede del Comune di Bologna in via Liber Paradisus (Torre A – Piano 04 – Stanza 19) presentazione a media e città del progetto XXLink con il calendario delle prossime iniziative,  ed incontro interlocutorio con amministratori, funzionari e osservatori esterni che hanno seguito e supportato il Link nel ventennio, per un confronto sulle passate e sulle future politiche culturali di Bologna, città Metropolitana oggi, Smart City domani.

Sabato 12 Aprile

A partire dalle h.19.30 XXLink Dinner c/o personal foodonsale, evento gastronomico tra arte, cibo e musica negli spazi dei Laboratori Dams (Piazzetta Pasolini, 5/b – Cortile Cineteca), dove si potranno degustare i piatti d’artista tratti dal libro personal foodonsale (Fortino Editions, 2014) ascoltando il dj set di Dj Balli, attivista sonoro della label DDR del primo Link.

Dalle h.22.30 “XXLink Party” nell’attuale sede del Link Associated in via Fantoni 21, Bologna.
Esibizione in live act, concerti e djset di artisti appartenuti ed ancora attivi nelle storiche crews e labels musicali del Link Project, accompagnati da alcuni supporter esterni, per una miscelanea di persone, artisti e sonorità tra l’old school e l’hyper-moderno.

Il programma dettagliato dell’XXLink Party lo troverete qui;

http://www.link.bo.it/xxlink-party-players/

Mentre per visionare materiali del Link di Via Fioravanti (e magari aggiungercene) andate al gruppo FB ;

https://www.facebook.com/groups/linkproject/

Canale youtube  ;   https://www.youtube.com/user/XXLink2014 

 

Un saluto e Buon XXLink a tutti

MBB

 

 

 

 

 

 

 

 

Link cs Cocoricò ?

26 Ago

link cs coco

Mi prendo qualche riga in più nel mio blogghetto per riflettere sull’oggetto del post e rispondere in un colpo solo a tutti i coinvolti .Non era mia intenzione riandare di overdose di nostalgia ma visti i recenti articoli sul Morphine/Cocoricò ed i vari post su Richie Hatwin con annessa subriflessione e ottimi articoli (vedi Damir Ivic) sul come è cambiato il ruolo del dj e delle varie musiche elettroniche da ballo (e sballo why not?) i post deliranti di un certo Matteo DeVita e viste sopratutto  le ( forse in arrivo ) celebrazioni del XXnnale del LINK nel prossimo Aprile 2014, dopo qualche gg mi sono sentito “in dovere” di lanciare qualche provos e contrastare un pochino la retorica fuorviante sul ruolo del Morphine (sia chiaro non dei suoi protagonisti)  e del Cocoricò in ordine di “tempio della sperimentazione”, in un paio di post che hanno dato vita alle polemiche che tutti leggiamo.

Non era mia intenzione fare nessuna gara su chi è stato più sperimentale dell’altro (mica siamo al CNR) mettere medaglie o elargire cucchiai di legno a nessuno, ma solo condividere il mio punto di vista da ex-ex-ex delle due strutture in cui ho avuto la fortuna di lavorare. Uso questo termine “lavoro” perchè forse è la chiave con cui disambiguare e fare chiarezza sulle differenze, al Cocoricò si lavorava per dei proprietari che miravano ad un unica cosa ; il profitto.Noi (tutti) gli vendevamo le ns conoscenze ed abilità , loro le mettevano ad (alto) profitto. Un rapporto chiaro di dare ed avere e la cosa finiva li, la domenica mattina tutti a casa e/o ufficio proprio e ci si rivedeva al momento in cui ” loro ci richiamavano se interessati al ns prodotto solo nel caso questo gli avesse supportati nel compito commerciale ad esso intrinseco.Claro not?

In ordine di questo contratto era ed è una frame controllato dalle leggi dell’imprenditoria notturna, dove un ottimo filtro creativo e di outpout di comunicazione dava l’illusione di poter sperimentare (in pochi metri quadrati in cui entravano solo amici di amici).Ma non era così. Le altre sale , quelle che riempivano il club  erano rigidamente controllate dai dj residenti e dei super PR baroni del luogo.A me scagliarono (forse giustamente?) giù dalla console artisti in ordine di fama come ; Grant Wilson Claridge+Rchard D.James, Liza E Liaz, Dj Pure, Rob Gee, Dj Kalapodis e non mancarono di rompere la palle a tutti quelli che si discostavano dall’hardtrance che andava di voga allora (vedi Daftpunk, Alex Patterson-Orb, Rey Kath etc etc ) –

Al LINK gli stessi artisti gli facevamo “risalire” in console (ed in buona compagnia) , si può dire che si lavorava per noi stessi , per una causa comune “ascoltare e proporre musica nuova” con tutti gli annessi e connessi grafica, letteratura, performances,arti digitali e altro collegato. Alla necessità di fare profitto (personale/o di team) preferivamo soddisfare il ns (e non solo ) bisogno di nuovo /Innovativo , cercando di diffonderlo per più gente possibile senza relegarlo a nessuna elitè o saletta de luxe.Insomma non vendevamo a nessuno il ns operato (lavoro?) e nessuno poteva imporci questo o quell’altro artista o genere in ordine del risultato economico ad esso collegato.                                                                                                              Una modalità sganciata dal profitto ma sopratutto permeata da una visione nettamente contrapposta del come sperimentare e proporre nuove sonorità elettroniche, che non serviva a secondi fini d’immagine connotatitivi (di costume ndr) , quello che programmavamo  era la sostanza, il  succo , il contenuto allo stato puro.; il Link era principalemnte (nonostante la location evocativa) la musica che ci proponevamo dentro  stop it.                                                                                         Alla necessità di fare profitto diventando accondiscendenti verso i gusti del pubblico (quindi per banalizzare immagine+costume) ci siamo (quasi) arrivati dopo una decina di anni  ed è stato l’inizio della non fine (essendo ancora il LINK vivo e vegeto)  http://www.link.bo.it/

In questo percorso abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare nelle sale grandi tutta una serie di sonorità al buio fiduciosi che il pubblico ci avrebbe seguito , e così per ns fortuna è stato.Questo fino a quando non abbiamo ecceduto in quella che Fabrizio Usberti (SINAPSI) chiamava “ricerca del consenso” (vedi capatina annuale di Jeff Mills) diradando le proposte di rotture -appunto sperimentali o relegandole a giornate infrasettimaneli (vedi Notte Vidal ) o inserendole nelle sale più piccole della allora multi location di via Fioravanti (vedi Cafè des Ignorantes+ Infoshop) dove hanno resistito fino alla fine della prima esperienza (2004) proseguendo poi dopo al di fuori in altri clubs cittadini (as Locomotive )

Questa breve analisi si riferisce agli anni 90 senza entrare  in merito a LINK e Cocoricò odierni.

Proprio sugli anni 90 a Bologna sarà incentrato il XX Linkennale  del prossimo aprile 2014, sul ruolo  avuto in quegli anni insieme ad altre realtà nel marketing culturale della città, allora meta nei lunghi week end da parte di decine di migliaia di clubbers (e non solo) provenienti da un’area di 2-300 km (mas o meno).

Chiudo rilanciando l’ evento sopracitato  https://www.facebook.com/events/312682458829260/  appellandomi a chiunque fosse interessato a parteciparvi attivamente nel tenere d’occhio gli appuntamenti pre-organizzativi ed a parteciparvi.

MBB

Rock 1.0 !!!

25 Set

Bello  l’evento “Italia Loves Emilia”  di sabato 22 settembre al campo Volo  di Reggio Emilia , anzi direi eccezionale, 150.000 mila persone in un colpo solo per oltre 3 milioni di euro raccolti per i terremotati emiliani.

Nonostante il risultato lo posso definire un evento ed un modo di raccogliere fondi “Rock 1.0”,  non dissimile da Live AID ed altri momenti concentrati in uno (o due luoghi ) in una ( o due giornate) , con tutte le problematiche logistico-ambientali, che qui tralascio per non risultare troppo “un opinionista a km zero”di cui son pieni media e web.

Ritorno invece sulla mia proposta autogenerativa di mesi fa ;

Emilia Romagna (Good) Vibes  ( https ://www.facebook.com/EmiliaRomagnaVibes )

Era indirizzata ad operatori artisti  e fruitori della scena club e disco emiliano–romagnola e nazionale tutta.

Ma da questi quasi completamente ignorata ( esclusi DJ Cirillo, Ricky montanari e Athletic Duo, unici ad aver donato con  parte del loro fee della Molo Street Parade  )

Forse perchè poco chiara, o forse perchè come tanti mi dicevano quello è un ambiente cinico di persone a cui “non gliene fotte nulla” di fare della beneficenza etc etc insomma le solite disco e discotecari.

O forse perché per gli eventi di beneficenza ci vuole il clamore mediatico canonico (radio-TV) vedi Teletohon ed altri simili, mentre nel web funziona la raccolta fondi tramite la lenta  colletta del crowdsourcing su progetti più produttivi tipo start up o produzioni audiovisive e altro di tangibile?

Oppure perchè nonostante la presenza dei conti correnti della Regione ER, partnership con Zero Edizioni, Youmpa , il SILB etc etc  io (promotore dell’iniziativa) nella scena club culture non sono più una voce attendibile/credibile?

Magari qualcuno dei miei ex colleghi organizers e  amici djs contattati ed interpellati inutilmente sul progetto  mi risponderà?

Ma non mi interessa avere dei riconoscimenti personali , quelli li ho sempre lasciati ad altri fenomeni  in fronline, a me sarebbe stato sufficiente raccogliere qualche migliaia di euro facendo circolare un immagine positiva della Regione per evitare cancellazione prenotazioni vacanza estive in ER tenere alta la visibilità sulla tragedia anche nei target giovanile (clubbers) etc etc.

Ma non ci sono riuscito perché ci ho lavorato troppo poco, affidandomi ingenuamente alla capacità virale della rete e dei social media

Sbagliato ! Quelli sono mezzi che vanno imboccati day by day come dei poppanti.

Eppure i numeri c’erano e ci sono per superare Campo Volo sia dal punt di vista economico che della visibilità e soprattutto della continuità post–emergenziale, dando una continuità spazio temporale che andrebbe ben oltre l’effetto bomba dell’eventone by Ligabue & co.

Eccoveli ;

2500 – 3500 le discoteche in Italia

Emilia Romagna 11,5% (300 circa)

180 megadiscoteche con piu’ di 1500 posti (il 50% capienza inferiore ai 400)

30mila gli addetti occupati nel settore ed altrettanti nell’indotto

15 milioni gli italiani che nel 2011 sono andati almeno una volta in disco (26% dei residenti)

100 milioni le presenze annuali

30 milioni gli stranieri

Un miliardo e 400 milioni di euro e’ l’introito delle discoteche italiane

600 milioni gli euro spesi

DJ: 10.000

Persone impiegate: 200.000

Presenze ogni anno: 200 milioni

Frequentatori abituali: 5 milioni

Ora forti di questi dati si riprende in mano il progetto di creare (ed usare ) un cartello dedicato alla promozione e valorizzazione del territorio musicale regionale legato all’area club-culture  già accennato nel 2004  durante un incontro tenutosi nell’ultima edizione del Distorsonie Festival,  in collaborazione con il London Liquidworks di Liam J.Nabb e Lousie Oldfield, dove veniva ribadita la  specificità musical–territoriale  di tutta la  Regione ER.

Da questa verifica si rilancerà  il progetto con il nome di “Vibers” (sotto titolo e sito a capo di Emilia Romagna Vibes)        con un agenda di sviluppo sia online, che offline, a cui spero questa volta aderiscano i beneficiari (operatori settore e istituzioni territoriali) entrambi nei precedenti tentativi un po distratti…

Ma si sa i discotecari sono un po dei rimasti…..

Al prossimo post per maggiori dettagli ed informazioni !

Stay Vibers !

Abcdelettronica

2 Dic

Dopo l’ennesima probabile chiusura per droga di un importante club della Riviera Romagnola riesumo un progetto di didattica-musicale a scopo preventivo: “Abcdelettronica” era un progetto sperimentale di didattica musicale dedicato agli studenti delle scuole secondarie superiori scritto e presentato con successo al Ufficio Scolastico Regionale ER nel lontano 2005, mai andato in “aula”(purtroppo) La finalità era quella di inserire la musica dance elettronica nelle strategie e nelle azioni di insegnamento secondo una procedura diversa da quella consueta con l’obiettivo di alfabetizzare ed incuriosire gli studenti (clienti dei clubs) verso protagonisti , stili musicali e tecniche di composizione della dance elettronica alzandone le soglie di attenzione per una maggiore presa di coscienza in questo modo delle pratiche culturali e sociali alla musica collegate (sballi vari compresi).

Parallelamente alla frequentazione di concerti e DJ performance alla possibilità di fruizione di corsi di storia della musica si ritiene infatti prioritaria l’educazione all’ascolto, veicolata attraverso l’approccio diretto da parte degli studenti ai materiali sonori e alla loro manipolazione, anche senza un’adeguata preparazione tecnico-linguistica sui codici e sulle forme.

Qui la sintesi delle azioni del corso già proposto con successo con sole finalità didattiche anni prima da Andrea Benedetti, Eugenio Vatta e Marco Passsarani alla Regione Lazio, a cui con il loro permesso al’epoca aggiunsi la declinazione sociale.

IL progetto così rivisto voleva intraprendere un percorso nel quale infrangere i tabù dei codici standardizzati con la prospettiva di un inserimento stabile dell’espressione musicale elettronica nelle coscienze e nel sistema valoriale dei giovani studenti, che attraverso le sue reali variabili: storiche,tecniche, verrebbe ricollocata in una posizione “artistico-autoriale”,di bilanciamento rispetto alle derive interpretative e fruitive, dovute a situazioni pubbliche dove la musica elettronica viene vissuta come elemento di “sola decorazione sonora ”determinante e collegata a fenomeni di costume e all’abuso di bevande superalcoliche e all’ingenuo utilizzo di sostanze stupefacenti, oramai considerate intrinseche e connaturate ai genere musicali in oggetto.

Generi musicali ai più nella loro vera natura sconosciuti , provenienti dallo spazio immateriale dei media produttori quali radio ,Dee jay in primis, dalla tv ,MTV , ora dal web,Napster e altri sistemi di scambio files “peer-to-peer” .
Musica quindi esterna alla realtà umana, popolarmente prodotta ed inventata per vendere ecxtasy o anfetamine (ora cocaina) che proprio per la sua distanza dalla realtà viene vissuta naturalmente come colonna sonora della perdita e del di stanziamento tramite sostanze stupefacenti dalla realtà.

Abcdelettronica era ed sarebbe ancora il valido tentativo di riportare “sulla terra” attraverso seminari tecnicco-teorici la musica dance elettronica , mostrando, illustrando ai giovani studenti il suo percorso tecnico-creativo,dai primi strumenti analogici alle ultime soluzioni informatiche, facendo anche un excursus antologico nella sua storia stilistica (nel 2012 la techno ha compiuto 27 anni) con le varie divisioni in generi e sottogeneri, i suoi autori principali.

Protagonisti e produttori delle melodie e delle ritmiche sotto e con le quali per anni i giovani si muovono e convivono in assoluta ignoranza, senza informazione ne interesse contenutistico, vivendo l’esperienza musicale elettronica solo dal punto di vista ludico-aggregativo , senza che essa venga ricondotta ad un ambito artistico, autoriale, stilistico.

Abcdelettronica cercava nei suoi appuntamenti di trasmettere quelle conoscenze di base che permetteranno quel minimo di distinguo stilistico e autoriale che porteranno a suscitare nei giovani quell’interesse e quel feedback utile a spostare la musica da semplice fenomeno di costume e di utilizzo passivo pro-stato modificato di coscienza, a motivo di attenzione e interesse verso le produzioni, e verso le figure ed i protagonisti della produzione nella ora conosciuta specificità artistica.

Un percorso di presa di conoscenza dei minimi rudimenti e della macrostoria della musica dance elettronica, che vada a scapito del suo “utilizzo strumentale” come colonna sonora degli stati modificati di coscienza provocati dall’assunzione di sostanze stupefacenti.

DISTORSONIE? PDF?

14 Feb

Oggi mi hanno notificato il redirect del sito http://www.distorsonie.it qui sul mio nuovo personal blog.
L’url corrisponde al sito del primo festival italiano dedicato alla musica dance elettronica
Pensato ed organizzato a 4 mani e due teste con Andrea Benedetti (Final Frontier.Plasmek rec-Roma) si è svolto dal 1995 al 2004, per 9 edizioni, presso il centro culturale indipendente LINK di Bologna.

Nel 2005 alla fuoriuscita della H-uge dal centro è proseguito per altre tre appuntamenti singoli sotto lo pseudonimo PDF (Post Distorsonie Festival ) ospite di “festival amici” come Sensoralia e Netmage, per concludersi in un suo ultimo Post-it di epilogo lo scorso Maggio nel nuovo LINK di via Fantoni 21

Dell’esperienza di 15ennale rimangono numerose ed indelebili tracce sulla rete; http://www.google.it/searchhl=it&q=distorsonie&meta=
nelle quali si inserisce l’URL (di tutte madre puttana) qui reindirizzata per curiosi e ricercatori di ontologiche verità sul chi e il quando degli eventi musicali elettronici made in Italy.