Giunto alla seconda edizione Techno. Ritmi afrofuturisti ripercorre il confronto culturale tra Africa e Occidente attraverso le tappe che hanno portato la techno, nata dalle tribù metropolitane, a diffondersi dal Nord America all’Europa, dai ghiacci islandesi fino all’Estremo Oriente e alle isole dell’Oceano Indiano, tra le masserie del Sud Italia, i paesaggi posturbani del Centro e del Nord e nelle metropoli. Un saggio, un racconto epico della cosmologia della musica black.
La città di Detroit, il movimento filosofico dell’afrofuturismo, la diaspora africano-americana e la black science-fiction hanno contribuito a nutrire l’immaginario che ha reso la techno un fenomeno mondiale.
All’alba del XXI secolo questo genere musicale si conferma sempre più centrale nel panorama internazionale per la capacità della sua scena di sfuggire a etichette, continuando piuttosto a esplorare nuove possibilità grazie all’ironia a tratti cupa combinata con la vena dark e soul della tecnologia.
L’underground, il mainstream e la coolness, lo schiavo, l’alieno e il robot, insieme alle nozioni di postumano, djing, laptop music, sampling, loop e remix sono qui indagati secondo una prospettiva mediologica e sociosemiologica sensibile alle pratiche culturali urbane e ai suoi protagonisti.
Claudia Attimonelli è ricercatrice in Teorie del Linguaggio e Scienze dei Segni, insegna Studi visuali e multimediali e Semiologia del cinema e degli audiovisivi all’Università “Aldo Moro” di Bari ed è responsabile dell’Emeroteca Musicale della Regione Puglia (MEM).
Le sue ricerche si disseminano fra media, corporeità e cultura visuale. Curatrice di esposizioni sulla cultura audiovisiva, tra cui la mostra itinerante Sulle Tracce di David Bowie in tour. Tra le sue pubblicazioni: Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne (con V. Susca, Milano 2016, Montréal, Porto Alegre 2017); Linguaggio ed estetica della musica elettronica attraverso i paesaggi sonori e le opere audiovisive di Jeff Mills (2017); Underground zone. Dandy, punk & beautiful people (con A. Giannone 2011).
Federico Montanari, dottore di ricerca, è attualmente ricercatore e docente presso l’Università di ModenaReggio Emilia, in Sociologia dei Processi culturale e comunicativi, dopo avere insegnato in diverse altre università, come il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna, ISIA,Iulm Milano, e dopo essere stato visiting scholar presso l’Università della California, San Diego. Si occupa di analisi sociosemiotica applicata alle situazioni di guerra e di conflitto, allo studio degli spazi urbani e delle tecnologie, anche in rapporto agli studi culturalie di media studies. Lavora inoltre sulla filosofia del poststrutturalismo. Su questi temi ha scritto diversi libri e articoli, fra i quali: Immagini coinvolte (2016); Morphogenesis and Individuation (2014, con A. Sarti e F. Galofaro);Actants, Actors, and Combat Units. The problem of conflictrevisited: a semioculturalviewpoint (2012).
Mauro Boris Borella; non ha bisogno di presentazioni, ma se volete qualche informazione su di lui contattatelo boris@oneboris.net
Iniziare un post da una domanda dovrebbe stimolare il lettore a proseguirne la lettura ed aiutare chi scrive a darne risposta finale, tipo quiz o esame universitario (a meno che non abbiate fato il DAMS..).
Veniamo subito al titolo ; XXLink , acronimo di Ventennale Extralarge , dove le due XX stanno anche il numero romano 20 ed anche per le due X dei due loghi (project e associated)
Venerdì 11 Aprile 2014, esattamente dopo vent’anni dall’apertura del Link ricorre il ventennale dello storico centro culturale di Bologna. XXLink è il nome che caratterizza l’avvio di una lunga programmazione che arriva fino a dicembre e inizia con due giorni di celebrazioni.
Venerdì 11 si renderà omaggio allo spazio originario (oggi demolito) con una paint action in via Fioravanti 14, dove ora sorge il parcheggio della sede del Comune di Bologna in P.zza Liber Paradisus, seguito da una tavola rotonda con amministratori, funzionari e protagonisti testimoni di quel periodo, mentre sabato 12 aprile sarà il giorno del XXLink Party presso la nuova sede di via Fantoni 21, dove si cercherà di ricreare le atmosfere musicali e visive della prima epopea del Link.
Il Link Project aprì, infatti, le sue attività lunedì 11 aprile 1994 negli ex depositi delle Farmacie Comunali di via Fioravanti 14 a Bologna con il concerto avant-rock dei The Work di Tim Hodgkinson, già membro dei seminali Henry Cow. In quella sede rimase per dieci anni, fino al maggio 2004, quando venne trasferito nell’attuale sede in via Fantoni 21, in zona Caab, in un’area che da estrema periferia si trova ora al centro di profonde trasformazioni, con il progetto F.I.C.O./Eataly World.
E non solo…………
XXLink sarà l’inizio di una serie di eventi, funzionali a recuperare e condividere materiali di testimonianza di quella prima esperienza “analogica” e dell’attuale “digitale”: files audio, video, foto, testi oggi quasi assenti in rete. Rendez vous multimediali con cui mostrare a generazioni attuali e future, quello che fu un tentativo di “fare cultura indipendente senza collusioni con mercato e istituzioni” (citando D.Kaspar.G.)
L’obbiettivo dell’XXLink sarà dare una testimonianza dei momenti più significativi di quel periodo, inquadrandola in una riflessione sul rapporto che intercorre tra il Link e la città di Bologna, dal decennio dei 90, passando per i 2000, per arrivare ad oggi, alle attuali trasformazioni dell’environment culturale locale, analizzando le iniziative rivolte al pubblico giovanile, in relazione con gli scenari nazionali ed internazionali, per delineare possibili scenari futuri.
Negli ultimi 20 anni infatti, il Link è stato testimone e protagonista di importanti passaggi culturali della città di Bologna:
Nel 2000 per “Bologna Capitale Europea della Cultura” era in prima linea nel dibattito sul distretto delle produzioni immateriali e produttore di festival come Distorsonie e Netmage.
Nel 2006 porta il contributo come prima associazione al conseguimento del prestigioso riconoscimento UNESCO “Bologna Città Creativa della Musica”. Il titolo che nel 2010, fu motivo determinante nella selezione per la partecipazione di Bologna all’EXPO internazionale di Shangai.
Nell’ultimo decennio rivolto in particolare a indagare le più svariate declinazioni delle culture dance elettroniche, divenute aspetto caratterizzante del paesaggio notturno metropolitano.
Dal 2013 il Link utilizza il brand Metro-Link per marcare gli eventi di propria produzione con cui promuove artisti e realtà locali ( appunto Metropolitani ), a testimoniare la propria continua evoluzione come avamposto di sperimentazioni culturali, luogo e laboratorio di aggregazione giovanile e di cultural makers.
A partire dall’immediato futuro, prendendo spunto dalle trasformazioni previste per l’area in cui si situa il locale, con il citato progetto F.I.C.O./Eataly World, il Link intende mettere a disposizione la propria esperienza culturale, sociale e produttiva anche riguardo alle questioni aperte dai nuovi progetti del Piano Strategico Metropolitano e di Bologna Smart City.
Mobilità, energia, rifiuti, sicurezza, servizi e soprattutto open data, sono i temi caldi sui quali tutti siamo chiamati a riflettere. Appartenendo al quotidiano processo creativo dell’associazione, questi flussi possono essere integrati e tradotti in istanze Smart al servizio della collettività.
In modo particolare, adottando le necessarie tecnologie il Link può essere in grado di produrre un enorme quantità di dati tale da agevolare gli accessi, gli spostamenti, i consumi ma anche l’intreccio delle relazioni, lo scambio dei saperi e del fare, la condivisione degli archivi delle produzioni.
Dopo anni di sperimentazione in campo musicale si è affermato il ruolo di primo piano nello scenario internazionale delle produzioni musicali, per il Link ed èmotivo di promozione territoriale d’importanza primaria (vedi voci del Piano Strategico Metropolitano dedicate allo sviluppo e l’incentivazione del turismo giovanile ).
Per questo riteniamo necessario integrare il Link nelle dinamiche già in essere della Smart City, tenendo conto del suo ruolo sia urbano – culturale sia storico – sociale. Un Link già protagonista dei social network che integrati alla Smart City consentono di ottimizzare e facilitare l’esperienza e la fruizione della città, sviluppando il turismo giovanile e il turismo dei professional in collaborazione con i grandi enti della città.
Tutto questo il Link non lo vorrà portare aventi da solo, ma con le altre strutture con stessa sensibilità ed attenzione ai temi riportati sopra, che aderiranno ad una call for project per un nuovo “open network” di operatori e centri di produzione culturare indipendente, da presentare tra il 24 ed il 27 ottobre , in corrispondenza della manifestazione Smart City Exibithion di Bologna, in un luogo e con una lista di realtà aderenti, di relatori ed esperti locali e nazionali, ancora in via di definizione
Bastano come motivazioni per festeggiare un ventennale senza cadere nella nostalgia canaglia, ma guardando al futuro ed ad un prossimo XXXLink nel 2024 …!!?
Fuori le date ed i luoghi delle celebri-azioni e degli immancabili festeggiamenti allora !
Programma XXLink
Venerdì 11 Aprile
Alle h.11.00 nei pressi della sede storica di via Fioravanti 14 si terrà la presentazione del logo di Alberto Agosta , grafico e writer vincitore del bando di concorso di idee “XXLogo”, per la realizzazione del logo del ventennale del Link (qui in head pagina ) di cui è prevista l’esecuzione nel punto in cui si trovava l’entrata principale del centro con tecnica stencil e vernice spray lavabile.
A seguire, h.11.30, presso la sede del Comune di Bologna in via Liber Paradisus (Torre A – Piano 04 – Stanza 19) presentazione a media e città del progetto XXLink con il calendario delle prossime iniziative, ed incontro interlocutorio con amministratori, funzionari e osservatori esterni che hanno seguito e supportato il Link nel ventennio, per un confronto sulle passate e sulle future politiche culturali di Bologna, città Metropolitana oggi, Smart City domani.
Sabato 12 Aprile
A partire dalle h.19.30 XXLink Dinner c/o personal foodonsale, evento gastronomico tra arte, cibo e musica negli spazi dei Laboratori Dams (Piazzetta Pasolini, 5/b – Cortile Cineteca), dove si potranno degustare i piatti d’artista tratti dal libro personal foodonsale (Fortino Editions, 2014) ascoltando il dj set di Dj Balli, attivista sonoro della label DDR del primo Link.
Dalle h.22.30 “XXLink Party” nell’attuale sede del Link Associated in via Fantoni 21, Bologna.
Esibizione in live act, concerti e djset di artisti appartenuti ed ancora attivi nelle storiche crews e labels musicali del Link Project, accompagnati da alcuni supporter esterni, per una miscelanea di persone, artisti e sonorità tra l’old school e l’hyper-moderno.
Il programma dettagliato dell’XXLink Party lo troverete qui;
Nel 2004 era stato un tentativo di creare un cartello dedicato alla promozione e valorizzazione del territorio musicale regionale (area club-culture) sfociato in un incontro tenutosi nell’ultima edizione del Distorsonie Festival e condotto da Pierfrancesco Pacoda in collaborazione con il London Liquidworks di Liam J.Nabb e Lousie Oldfield ispiratori dell’operazione grazie all’ articolo “Adriatic for the people” riguardante il fenomeno italo-afro- music uscito un anno prima nelSeven Magazine.
Le riflessioni ed i risultati furono convogliati all’interno del dossier preparatorio del progetto “Bologna Citta Creativa” Unesco, e li rimasero a parte un post ancora qui leggibile.
Oggi può essere il punto di partenza per organizzare una serie di iniziative e serate benefit a base di “buone vibrazioni (musicali e non)”di solidarietà e comunicazione a favore delle zone colpite dai recenti sismi nella Regione omonima. Ma sopratutto per dare un segnale appunto di “Buone vib(ER)s” a chi sta pensando di cancellare le vacanze da queste parti (e soprattutto in Romagna).
Si lancia quindi appello alla scena (djs+producers +organizers) per la partecipazione ad un primo appuntamento Domenica 24/6 a Bologna in un luogo in via di definizione (prob.Link ) che sia di riscaldamento al concerto che si terrà il giorno dopo allo Stadio Dall’Ara.
A chi suona bene (questo appello propositivo) chiedo di dare adesione pubblica sulla pagina Facebook;https://www.facebook.com/EmiliaRomagnaGoodVibes e di scriverci all’indirizzo; info@oneboris.net .
Oltre a questo primo tentativo ogni artista od operatore del settore potrà organizzare nella stessa data ed in altre a venire un proprio evento benefit, in qualsiasi luogo e forma, raccordandolo all’iniziativa in oggetto, dandocene informazione , inserendolo nella pagina facebook sopracitata, apponendovi sopra il marchietto di buona vibrazione Emilia Romagna (Good) Vibes,.
Questo in ordine di un’ azione di comunicazione collettiva, intorno alla quale si crei un coordinamento utile alla realizzazione di un evento da tenersi proprio nelle zone colpite, in una data da definirsi rispetto all’evoluzione della situazione (prob.sabato 8 Settembre 2012, data simbolo dei resistenti)
L’importante sarà finalizzare tutte le iniziative allo scopo di raccogliere fondi da destinare ad un ente riconosciuto ed accreditato dalla Regione Emilia Romagna (in via di definizione) , in modo da utilizzare i proventi (ns indicazione non vincolante) per recuperare spazi di aggregazione giovanili dediti ad attività didattico-culturali danneggiati dai terremoti.
Ma anche per divulgare buone e positive vibrazioni territoriali, a discapito dei tremori mediatici mai cessati, possibile causa di gravi danni anche al comparto turistico regionale, vista la stagione estiva in arrivo.
All’iniziativa stanno aderendo in maniera progressiva i maggiori artisti del genere, gli organizzatori ed i promoters dei locali intra ed extra -regione, primo tra tutti l’affermato Claudio Coccoluto, a dimostrazione della solidarietà che anche in questo ambito l’Emilia Romagna riceve .
L’azione non si fermerà al territorio nazionale grazie al coinvolgimento del noto giornalista e scrittore britannico Bill Brewster che, come già fece nel 2004, prima presenziando all’incontro, poi dedicando un capitolo del suo libro “Last night the dj saved my life” alle moderne musiche da ballo (ved.italo afro) emiliano romagnole, svilupperà e diffonderà una nuova riflessione sull’importanza ed il valore della ns Regione nel contesto musicale europeo ed internazionale, rimarcando la necessità di supportarla in un momento di emergenza come questo.
In modo da informare bloggers e giornalisti musicali stranieri (e loro lettori tutti) sull’attuale situazione di lento ritorno alla normalità, sia delle zone colpite, che di tutto il resto delle Regione, dove i turisti potranno tornare tranquillamente a “ballare senza tremare ” !
P.S.
All’iniziativa è stato invitato anche Vasco Rossi nella vesti di Dj Blasco, per dargli la possibilità di rifarsi della mancata partecipazione all’evento Concerto per l’Emilia, dato che iniziò proprio come tale, prima di diventare quello che è….(come da foto)
Le vibrazioni musicali post-filuzzi hanno superato a Bologna il quarantello,ed hanno lasciato una traccia indelebile in città tutt’ora viva ed attiva.
Un marchio DOG (Dance D’Origine Garantita) dovuto a luoghi, personaggi e produzioni discografiche che hanno accompagnato intere generazioni attraversandole facendo ballare e divertire potremo dire padri, figli ed ora forse anche nipoti!
Le Bo-Vibes risalgono infatti alla prima insuperata italo-afro degli anni ’70, che ebbero nel vicino CHICAGO di Baricella i primi luoghi di spaccio danzereccio.
Giravano al tempo solo i vinili gente del calibro di: Dj Meo, Dj Ebreo , Spranga e altri altri cavalieri della console, o dello studio quali Mauro Malavasi (vedi citazione nel titolo della song di Lucio Dalla) , entrati nel mito prima di essere travolti dall’onda discote(cara) e dalle chiusure politiche del movimento studentesco con relativa spaccatura tra stili e luoghi dalle sonorità impegnate, ed altri considerati faceti .Tra cui ricordiamo la Capannina, il Ciak di Dj Miki ma anche di Mandrillo , ed il mai dimenticato Variety del produttore Marco Stanzani (LunaPop /Cesare Cremonini) , diventato successivamente il Matis dei mitici Tantini & Carnoli.
In questo climax nei successivi anni 80 si aprono le valvole di sfogo multimediali dove possono convivere “creativamente” le due anime; Q.BO e Casalone ( Covo dei Technogod di Maurizio Liguori e George Koulermos) .Oltre a varie case del popolo come la Morara, il Candilejas, trasformate all’occasione in new balere notturne.
E’ l’epoca della new wave e dell’electropop, e Bologna non sta a guardare sfornando gruppi con l’Italian records di Oderso Rubini come Gaznevada, Noia, e con la Multimedia Attack del cyber trans gender Helena (Jumpy) Velena , factory dove si sperimenta la via del post-punk dei CCCP del oggi miracolato Lindo Feretti ed i primi esperimenti rap in Italia dei Devastatin Posse, passati quasi inosservati al grande pubblico, per l’effetto “asso piglia tutto “del primo Jovanotti innervosente” Gimme Five”.
Nuovi suoni e nuovi luoghi che trovano nel Frigò (o Free Go) del Parco Cavaioni e nel Riverside al q.re Barca le prime one nights Rappa/Brekka a cura del Dj “R” il Generale e Pappa Rodrigez (RIP) supportate ai microfoni da due MC freschi, freschi di London styla; Calvin Smith /Soulboy d MC Pepsee
Arriviamo beat su beat al 1988, quando durante la prima Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo viene occupata nel pieno centro città (retro Arena del Sole) l’Isola nel Cantiere,il primo centro sociale dove attecchiscono hip hop e raggamuffin , e da cui vengono alla ribalta artisti quali ;Isola Posse All Star poi SXM-Sangue Misto, Papa Ricky, Dj Rodriguez, Sud Sound System e soprattutto Neffa, artisti prodotti dalla Century Vox di Renato Amata e Pierfrancesco Pacoda, confluita in seguito come MixtophonicoLab al Link.
Mentre al suo esterno come non ricordare l’eclettico Lele Gaudì ed il successo sanremese degli Aereoplani Italiani dei geni iper-produttivi Ricky Rinaldi(Ohm Guru) e Roberto Vernetti con alla voce il radiofonico Alessio “prezzemolo”Bertallot.
In parallelo in terra Felsinea si afferma nei primi anni 90 l’house music, subito esportata da Flavio Vecchi via Echoes in liberi territori rivieraschi e la techno (soprattutto trance) che porta ai vertici delle classifiche di vendita gruppi come i i Datura e djs come Ricci, Cirillo che avevano nel Matis di Casteldebole il loro tempio pagano e sacrificale.Faceva da contrappunto l’evergreen Kinki dove Luca Trevisi (LTJ X-perience ) prima ed successivamente i Pasta Boys (Dino Angioletti, Uovo e Rame) affermano uno stile personalissimo di “italian soulful house” che li porta a collaborare con le etichette più famose del pianeta del genere.
Ma che dire della DFC- Dance Floor Corporation, cellula dell’Expanded music di Giovanni Natali ,in cui già avevano trovato spazio Throbbing Gristle, Clock DVA, Tuxedomoon, X, Germs, Bauhaus, Lydia Lunch, e dove il visionario, Jody Marcos portava alle macchine tipetti del calibro di Afrika Bambaata , KLF e produceva passando per fenomeni internazionali come Ramirez , Moratto fino all’orgasmico Sueno Latino di Gemolotto & co?
Sembra la voce della settimana enigmistica;forse non lo sapevate che…?
Ma è tutto vero, Bologna per anni è stata una delle prime cities della dance mondiale , una calamita che attirava e respingeva artisti e generi senza sosta, al punto che anche ( l’allora) ascoltatissima Radio Italia Network decise di spostare la sua sede dal Friuli a qui, dando voce ad uno dei programmi più belli mai sentiti a cura di Aky Tune , meglio conosciuto dagli addetti come Achille (Franceschi) owner del Disco D’oro di via Galliera, negozio culto paragonabile a quello descritto in Alta Fedeltà da Nick Horby, sopravvissuto tutt’oggi allo tsunami digitale.
Siamo nel 1994 (Aprile con precisione) e dietro la stazione centrale apre il LINK Project e le cose dal punto di vista dance elettronico iniziano rifarsi serie
Da li passano tutti, ma scrivo tutti i nuovi sottogeneri ed i protagonisti della scena.
Un elenco sterminato compilato in 10 anni ed oltre (essendo ancora aperto in un altro luogo ) nel quale si annoverano anche una serie di producers interinali quali Bartolomeo Sailer /Wang Inc, Dj Pezzo, Mayo Soulomon e Angelo Sindaco (aka Sindacops e Giorgio Vocoder) con i progetti Poker ed House Royale questo uscito sulla prolifica Irma records,come anche 35mm a cui partecipava anche il mitico “Baffella” che pochi sanno chiamarsi Gianluca Ghini
Trasversali dell’ultimo periodo il collettivo Homework (Andrea Sartori e Marco Tonni aka Touane ) ed il combo dei Dj Unzip (Marco e Toni) oggi art-director del RoBOt Festival,
Mentre la Drum’n’bass arena di cui facevano parte Dj R, Cocco , Afghan ed il lanciatissimo Andrea Maver ora entrato nella scuderia della Mantra Breaks del label manager Marco Peedoo Gallerani (Hell Yeah recordings), prima etichetta dello sforna hits Santos, Madox (Riva Starr) e Mowgli.
Nei meandri del Link si forma l’agitatore sonoro Riccardo ( DJ) Balli e la sua Sonic Belligeranza. Sperimentatore estremo oggi a capo del progetto di archiviazione dei suoni di Bologna http://www.bolognoise.org Bologna Noise (ma anche dal dialetto Bulgnais ), archivio digitale che si propone di archiviare i suoni concreti della città, dalla campane di San Petronio, alle fontane del Nettuno, a Beppe Maniglia etc etc..
Satellitari al Link (ma basilari per ispirazione e supporto) sono da segnalare anche gli oriundi Massesi; Massimo Carozzi (ZimmerFrei) , Manuel Giannini e Alessandro Bocci (Starfuckers –Sinistri).I primi due a capo del progetto techno-dub minimale Weight & Treble con alla voce Susanna La Polla aka Suz . Mentre Bocci mette sul piatto il briscolone del progetto minimal-funk M16 uscito per la indomita Persistence Beat rec.
Ma se gli “scantinati” del recupero industriale più underground si davano da fare anche gli ambienti “bene”nel pieno centro all’interno del quadrilatero bolognese non stavano a guardare,la Jato Music connessa con il luxury loft l’Inde le Palais e la seminale radio Fashion FM (ora Futurshowstation) sfornava delle patinate compilation dance ambientale di altissimo livello e produceva la fenomenale Tying Tiffany reginetta della scena electro clash italiana (e non solo) supportata al mixing e sul palco da Lorenzo Montanà, unico italiano uscito per la FAX rec.di Pete Namlook RIP pure lui).
Nella crew della ex-Suicide Girl peschiamo anche un altro nome; Alex Dandi.Si proprio lui .il commentatore dell’UFC (Ultimate Fighting Championship) mix arti marziali statunitense trasmesso su SKY, il regno delle “mazzate e muorte” (come dicono a Napoli). è anche uno dei più propositivi producer made in Bologna con i suoi progetti targati prima Pinktronix ed ora 4gotten floor.
Chiudiamo l’escursione spazio temporale tornando dal punto in cui eravamo partiti (un po come nei film di Kubrick…), il KINKI , locale situato proprio sotto le due torri, il simbolo monumentale della città che meglio la rappresenta nel mondo. Luogo dal sotto il quale è letteralmente “sbucato” Fabrizio Maurizi, nome d’arte Roger.
DJ producer emergente messo sotto contratto da Richie Hatwin per la sua Minus La Deutsche Grammophon della techno, una delle etichette più prestigiose nel panorama della musica dance elettronica planetaria, grazie alla quale è oggi l’ambasciatore internazionale della città, che fregiata nel 2005 del riconoscimento UNESCO appunto per la musica, ha dato tanto ed ancora tanto darà alle piste da ballo di tutto il mondo.
Da qui in avanti andate avanti voi, io sono già sotto le coperte….
In occasione dell’iniziativa internazionale del secondo PIC NIC PER LA DECRESCITA prevista Domenica 5 Giugno 2011 ( http://picnic4degrowth.net ), l’Assessorato all’Ambiente del Comune di Casalecchio di Reno in collaborazione con l’associazione no-profit Landemed (aderisce all’iniziativa e segnala la possibilità di utilizzare i parchi e le aree verdi presenti nel territorio comunale inseriti nel tessuto urbano o ai margini di esso, tra l’area collinare ed il lungo fiume Reno quali;
PARCO DELLA CHIUSA EX TALON entrate da Via Panoramica e Via Baracca
PARCO RODARI entrate sulle vie Porrettana e Toti
PARCO ZANARDI entrate sulle vie Porrettana e Caravaggio e Gaspari
PARCO DELLA FABBRERIA entrate sulle vie Bonani Grassi e Sabotino
PARCO DEL FAIANEL LO entrate sulle vie Fattori e Cimabue
PARCO JACOPO DELLA QUE RCIA entrate sulle vie Frank e Malavasi
PARCO SAN BIAGIO entrate sulle vie Caduti di Cefalonia Micca Fratelli Cervi e della Resistenza
PARCO MERIDIANA accesso dalle vie Moro Pertini e Del Lavoro
PARCO DELLA VILLA accesso dalla via Moro
PARCO ARTURO TOSCANINI accessi dalle vie Guinizelli Martiri di Piazza Fontana e Martiri dell’Italicus
PARCO FRESU accesso sulla via Scarlatti
PARCO FLUVIALE Si estende lungo le sponde del fiume i tratti particolarmente indicati sono:
Parco Cave di Via Masetti Lungo Reno Romainville (accessi via Chierici e Porrettana) Prà Znein (accessi Via Giordani e VI Novembre) Parco del Lido (via del Lido)
Il Pic Nic per la decrescita da una buona pratica individuale (qui occasionale) può diventare un impegno per tutta la collettività di rispetto ambientale ed educazione alimentare, volta anche alla valorizzazione dell’autoproduzione del cibo. Un PIC NIC da tenersi sotto la luce della tutela e della sostenibilità ambientale, dell’educazione al rispetto civile e non ultimo all’educazione alimentare in ordine di filiera corta e produzioni biologiche acquistabili presso punti vendita ed aziende agricole limitrofe alle aree verdi interessate dall’evento.
Un momento per mettere in pratica una serie di azioni congrue ai nuovi principi di ecologia e sostenibilità che dovrebbero essere applicate nel quotidiano, per abbassare l’impronta ecologica e l’impatto dell’uomo sulla natura e gli ecosistemi da lui abitati ( e nel tempo distrutti )
Un appuntamento di loisir e di spensieratezza che potrà diventare uno spunto educazionale per infondere (nei giovani ) e correggere (negli adulti) comportamenti sociali eco compatibili e sane abitudini alimentari.
L’evento sarà aperto a tutti gli interessati sotto la propria responsabilità, nello spirito della pura auto-organizzazione, confidando nel senso di civiltà e di rispetto per l’ambiente di chi vi aderirà, seguendo le regole basilari per tener fede allo spirito originario dell’iniziativa.
Ognuno potrà invitare altre persone ad aderire diffondendo l’invito e le regole basilari di partecipazione e comportamento qui di seguito riportate;
– Utilizzare biciclette o mezzi pubblici ( http://www.atc.bo.it/ ) per arrivare al Parco in modo da ridurrele emissioni e l’inquinamento dovuto all’utilizzo dell’automobile privata .
– Non accendere nessun tipo di fuoco, gettare a terra mozziconi o fiammiferi accesi
– Evitare di raccogliere o di danneggiare fiori o piante spontanee che rappresentano un
contributo alla biodiversità.
– Preparare le vettovaglie e il cibo da consumare al pic nic utilizzando possibilmente alimenti
BIOlogici, o provenienti da produzioni a KM zero e/o Filiera corta
– Usare piatti e bicchieri LAVABILI, che consentono di evitare l’uso delle stoviglie usa e getta.
– Non abbandonare i rifiuti prodotti sul posto ma dividerli per la raccolta differenziata e
utilizzare il materiale organico per la produzione di fertilizzanti.
L’edizione di quest’anno sarà dedicata al disastro di Fukushima e sarà l’occasione per chiedere
ai governi fonti di energia pulite (da tenere a mente nell’eventuale referendum del 12/12 Giugno!)
Dopo 25 anni di Emilia(Romagna) mi ritrovo a collaborare con un imprenditore della mia città natia Genova e ciò mi riporta indietro nel tempo e mi fa riflettere sull’opportunità della mia lontana emigrazione oltre-appennino (asse ovest-est).
Poi leggo i commenti a questo articolo sul secolo XIX (giornale cittadino) http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2011/02/02/ANeVG5gE-ripartono_giovedi_little.shtml
e mi rincuoro felice di essere in una Bologna nonostante tutto ancora viva.
Tornando alla nuova collaborazione , ne sono entusiasta per diversi motivi il primo è dovuto al lavorare con un vecchio amico e compagno di scuola , la seconda che è molto bravo e mi sta portando a conoscenza di un mondo a me sconosciuto, quello del trade-marketing , liquidato erroneamente per anni come co-marketing , ovvero operazioni dove non si guadagna nulla o con le quali il biznezz lo fanno altri.
Sbagliato! In questo momento non ci sono progetti migliori se non quelli nei quali soluzioni incrociate ed alleanze tra brand, portano a condividere al quadrato servizi di comunicazione e/o promozione.
In questo modo le aziende ottengo un roi (ritorno) più elevato ,ed a pari investimento un maggior numero di contatti, di visibilità, e di ricadute commerciali (vendite).
Vediamo se la formula e la “carambata” darà i giusti risultati, intanto andrò a Genova con maggiore frequenza e almeno mi godrò sole,aria di mare, focaccia, pesto e vecchi amici (e amiche…) di un tempo.
Questa è l’ultima comunicazione inviata dalla newsletter della H-uge che questa nuova identità piano piano cercherà di sostituire dopo 11 anni di onorata attività!
Vedremo come andrà a finire….per ora qui un primo vagito testua le del “nuovo inizio”
Gent.membri, amici e sopravvisuti della “H-uge list”
questa sarà l’ultima email/newsletter che arriverà da questo account.
Le prossime comunicazioni arriveranno da una nuovo account e da una nuova “identità” dal nome univoco di “One Boris”.
Il nuovo sito-blog( under costruction )è http://www.oneboris.net
I nuovi account di posta sono; info@oneboris.net e boris@oneboris.net
Come ultima news a nome H-uge voglio segnalarvi
l’esibizione prevista domani, Venerdì 4 febbraio dal progetto undercover Tiger & Woods alla serata Phoenix c/o KINKI club / via Zamboni 1 / Bologna.
Ma chi si cela dietro il combo di producers che sta spopolando nei clubs, nei negozi di dischi e nei blogs specializzati di mezzo mondo?
A noi su Larry e David son giunte solo queste informazioni:
in un non precisato polveroso negozio di dischi di una non precisata citta’ di un non precisato anno, un raro bootleg.Il 12″ era una vera gemma: senza nome, un solo indizio: un adesivo sul centrino con la dedica “To NYC-disco-DJ-legend Walter “Hot Trix” Scott”. Due collezionisti presenti nel negozio dopo una sanguinosa asta decisero di comprarlo insieme e di portarlo allo studio di Tiger per lavorarci sopra.Sfortunatamente la rottura di un hard disk non permise al loro lavoro di vedere la luce, ma Larry Tiger e David Woods continuarono a lavorare a nuove tracce, e un giorno quasi per caso le fecero ascoltare ad un loro amico in comune che come li senti’ escalmo’ “Questo e’ come dovrebbe suonare oggi Dj Sneak!!” Ne e’ seguita una serie di applauditissime uscite sulla misteriosa etichetta Editainment quali “Hole in One EP”, “Caddy Shag EP” e “Out of Bounds EP”.
A seguito del forte interessamento e delle numerose richieste hanno deciso di portare live la loro nuova ed unica “new disc o elettronica”.
Altro su di loro non sappiamo, no foto, few video,
tra cui si trova sul Tubo solo l’esibizione al Plastic People di Londra http://www.youtube.com/watch?v=F6nPASAPLp8
ed un unica intervista con podcast su RA http://www.residentadvisor.net/podcast-episode.aspx?id=239
I due misteriosi musicisti vi aspettano quindi Venerdì 4 Febbraio alla serata Phoenix del Kinki sotto le due torri di Bologna.
Venire per vedere (chi sono) , ascoltare (il loro sound) e naturalmente ballare (non stop)!
Prima e dopo apriranno e chiuderanno alla grande le selezioni musicali di Dino Angioletti e Dj Mayo.
RT @robertosaviano: 1/ What is completely missing in the debate on the war in Ukraine is the partnership of criminal organizations: for dec… 1 year ago
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