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Link cs Cocoricò ?

26 Ago

link cs coco

Mi prendo qualche riga in più nel mio blogghetto per riflettere sull’oggetto del post e rispondere in un colpo solo a tutti i coinvolti .Non era mia intenzione riandare di overdose di nostalgia ma visti i recenti articoli sul Morphine/Cocoricò ed i vari post su Richie Hatwin con annessa subriflessione e ottimi articoli (vedi Damir Ivic) sul come è cambiato il ruolo del dj e delle varie musiche elettroniche da ballo (e sballo why not?) i post deliranti di un certo Matteo DeVita e viste sopratutto  le ( forse in arrivo ) celebrazioni del XXnnale del LINK nel prossimo Aprile 2014, dopo qualche gg mi sono sentito “in dovere” di lanciare qualche provos e contrastare un pochino la retorica fuorviante sul ruolo del Morphine (sia chiaro non dei suoi protagonisti)  e del Cocoricò in ordine di “tempio della sperimentazione”, in un paio di post che hanno dato vita alle polemiche che tutti leggiamo.

Non era mia intenzione fare nessuna gara su chi è stato più sperimentale dell’altro (mica siamo al CNR) mettere medaglie o elargire cucchiai di legno a nessuno, ma solo condividere il mio punto di vista da ex-ex-ex delle due strutture in cui ho avuto la fortuna di lavorare. Uso questo termine “lavoro” perchè forse è la chiave con cui disambiguare e fare chiarezza sulle differenze, al Cocoricò si lavorava per dei proprietari che miravano ad un unica cosa ; il profitto.Noi (tutti) gli vendevamo le ns conoscenze ed abilità , loro le mettevano ad (alto) profitto. Un rapporto chiaro di dare ed avere e la cosa finiva li, la domenica mattina tutti a casa e/o ufficio proprio e ci si rivedeva al momento in cui ” loro ci richiamavano se interessati al ns prodotto solo nel caso questo gli avesse supportati nel compito commerciale ad esso intrinseco.Claro not?

In ordine di questo contratto era ed è una frame controllato dalle leggi dell’imprenditoria notturna, dove un ottimo filtro creativo e di outpout di comunicazione dava l’illusione di poter sperimentare (in pochi metri quadrati in cui entravano solo amici di amici).Ma non era così. Le altre sale , quelle che riempivano il club  erano rigidamente controllate dai dj residenti e dei super PR baroni del luogo.A me scagliarono (forse giustamente?) giù dalla console artisti in ordine di fama come ; Grant Wilson Claridge+Rchard D.James, Liza E Liaz, Dj Pure, Rob Gee, Dj Kalapodis e non mancarono di rompere la palle a tutti quelli che si discostavano dall’hardtrance che andava di voga allora (vedi Daftpunk, Alex Patterson-Orb, Rey Kath etc etc ) –

Al LINK gli stessi artisti gli facevamo “risalire” in console (ed in buona compagnia) , si può dire che si lavorava per noi stessi , per una causa comune “ascoltare e proporre musica nuova” con tutti gli annessi e connessi grafica, letteratura, performances,arti digitali e altro collegato. Alla necessità di fare profitto (personale/o di team) preferivamo soddisfare il ns (e non solo ) bisogno di nuovo /Innovativo , cercando di diffonderlo per più gente possibile senza relegarlo a nessuna elitè o saletta de luxe.Insomma non vendevamo a nessuno il ns operato (lavoro?) e nessuno poteva imporci questo o quell’altro artista o genere in ordine del risultato economico ad esso collegato.                                                                                                              Una modalità sganciata dal profitto ma sopratutto permeata da una visione nettamente contrapposta del come sperimentare e proporre nuove sonorità elettroniche, che non serviva a secondi fini d’immagine connotatitivi (di costume ndr) , quello che programmavamo  era la sostanza, il  succo , il contenuto allo stato puro.; il Link era principalemnte (nonostante la location evocativa) la musica che ci proponevamo dentro  stop it.                                                                                         Alla necessità di fare profitto diventando accondiscendenti verso i gusti del pubblico (quindi per banalizzare immagine+costume) ci siamo (quasi) arrivati dopo una decina di anni  ed è stato l’inizio della non fine (essendo ancora il LINK vivo e vegeto)  http://www.link.bo.it/

In questo percorso abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare nelle sale grandi tutta una serie di sonorità al buio fiduciosi che il pubblico ci avrebbe seguito , e così per ns fortuna è stato.Questo fino a quando non abbiamo ecceduto in quella che Fabrizio Usberti (SINAPSI) chiamava “ricerca del consenso” (vedi capatina annuale di Jeff Mills) diradando le proposte di rotture -appunto sperimentali o relegandole a giornate infrasettimaneli (vedi Notte Vidal ) o inserendole nelle sale più piccole della allora multi location di via Fioravanti (vedi Cafè des Ignorantes+ Infoshop) dove hanno resistito fino alla fine della prima esperienza (2004) proseguendo poi dopo al di fuori in altri clubs cittadini (as Locomotive )

Questa breve analisi si riferisce agli anni 90 senza entrare  in merito a LINK e Cocoricò odierni.

Proprio sugli anni 90 a Bologna sarà incentrato il XX Linkennale  del prossimo aprile 2014, sul ruolo  avuto in quegli anni insieme ad altre realtà nel marketing culturale della città, allora meta nei lunghi week end da parte di decine di migliaia di clubbers (e non solo) provenienti da un’area di 2-300 km (mas o meno).

Chiudo rilanciando l’ evento sopracitato  https://www.facebook.com/events/312682458829260/  appellandomi a chiunque fosse interessato a parteciparvi attivamente nel tenere d’occhio gli appuntamenti pre-organizzativi ed a parteciparvi.

MBB

Emilia Romagna (Good) Vibes ; le buone vibrazioni di una Regione dove si balla senza tremare.

7 Giu

Nel 2004 era stato un tentativo di creare un cartello dedicato alla promozione e valorizzazione del territorio musicale regionale  (area club-culture) sfociato in un incontro tenutosi nell’ultima edizione del Distorsonie Festival e condotto da Pierfrancesco Pacoda  in collaborazione con il London Liquidworks di Liam J.Nabb e Lousie Oldfield ispiratori dell’operazione grazie  all’ articolo “Adriatic for the people” riguardante il fenomeno italo-afro- music uscito un anno prima nel  Seven Magazine.

Le riflessioni ed i  risultati furono convogliati all’interno del dossier preparatorio del progetto “Bologna Citta Creativa” Unesco, e li rimasero a parte  un post ancora qui leggibile.

Oggi può essere il punto di partenza per organizzare una serie di iniziative e serate benefit a base di “buone vibrazioni (musicali e non)”di solidarietà e comunicazione a favore delle zone colpite dai recenti sismi nella Regione omonima.      Ma sopratutto per dare un segnale appunto di “Buone vib(ER)s” a chi sta pensando di cancellare le vacanze da queste parti (e soprattutto in Romagna).

Si lancia quindi appello alla scena (djs+producers +organizers) per la partecipazione ad un primo appuntamento Domenica 24/6 a Bologna in un luogo in via di definizione (prob.Link ) che sia di  riscaldamento al concerto che si terrà il giorno dopo allo Stadio Dall’Ara.

A chi suona bene (questo appello propositivo) chiedo di dare adesione pubblica sulla pagina Facebook; https://www.facebook.com/EmiliaRomagnaGoodVibes  e di scriverci all’indirizzo; info@oneboris.net  .

Oltre a questo primo tentativo ogni artista od operatore del settore potrà organizzare nella stessa data ed in altre a venire un proprio evento benefit, in qualsiasi luogo e forma, raccordandolo all’iniziativa in oggetto,  dandocene informazione , inserendolo nella pagina facebook  sopracitata, apponendovi sopra il marchietto di buona vibrazione  Emilia Romagna (Good) Vibes,.

Questo in ordine di  un’ azione di comunicazione collettiva, intorno alla quale si crei un coordinamento utile  alla realizzazione di un evento da tenersi proprio nelle zone colpite,  in una data da definirsi rispetto all’evoluzione della situazione (prob.sabato 8 Settembre 2012, data simbolo dei resistenti)

L’importante sarà finalizzare tutte le iniziative allo scopo di raccogliere fondi da destinare ad un ente riconosciuto ed accreditato dalla Regione Emilia Romagna (in via di definizione) , in modo da utilizzare i proventi (ns indicazione non vincolante)  per recuperare spazi di aggregazione giovanili dediti ad attività didattico-culturali  danneggiati dai terremoti.

Ma anche per divulgare buone e positive vibrazioni territoriali, a discapito dei tremori mediatici mai cessati, possibile causa di gravi danni anche al comparto turistico regionale, vista la stagione estiva in arrivo.

All’iniziativa stanno aderendo in maniera progressiva i maggiori artisti del genere, gli organizzatori ed i promoters dei locali intra ed extra -regione, primo tra tutti l’affermato Claudio Coccoluto,  a dimostrazione della solidarietà che anche in questo ambito l’Emilia Romagna riceve .

L’azione non si fermerà al territorio nazionale grazie al coinvolgimento del noto giornalista e scrittore britannico               Bill Brewster che, come già fece nel 2004, prima presenziando all’incontro,  poi dedicando un capitolo del  suo libro  “Last night the dj saved my life” alle moderne musiche da ballo (ved.italo afro) emiliano romagnole,  svilupperà e diffonderà una nuova riflessione sull’importanza ed il valore della ns Regione nel contesto musicale europeo ed internazionale, rimarcando la necessità di supportarla in un momento di emergenza come questo.

In modo da informare bloggers e giornalisti musicali stranieri  (e loro lettori tutti) sull’attuale situazione di lento ritorno alla normalità, sia delle zone colpite, che di tutto il resto delle Regione, dove  i turisti potranno tornare tranquillamente a  “ballare senza tremare ” !

P.S.

All’iniziativa è stato invitato anche Vasco Rossi nella vesti di Dj Blasco, per dargli la possibilità di rifarsi della mancata partecipazione all’evento  Concerto per l’Emilia, dato che iniziò proprio come tale, prima di diventare quello che è….(come da foto)

Bologna vibes; Balla, balla ballerino (sotto le due torri) per quarant’anni fino al mattino!

23 Ott

Le vibrazioni musicali post-filuzzi hanno superato a Bologna il quarantello,ed hanno lasciato una traccia indelebile in città tutt’ora viva ed attiva.
Un marchio DOG (Dance D’Origine Garantita) dovuto a luoghi, personaggi e produzioni discografiche che hanno accompagnato intere generazioni attraversandole facendo ballare e divertire potremo dire padri, figli ed ora forse anche nipoti!

Le Bo-Vibes risalgono infatti alla prima insuperata italo-afro degli anni ’70, che ebbero nel vicino CHICAGO di Baricella i primi luoghi di spaccio danzereccio.
Giravano al tempo solo i vinili gente del calibro di: Dj Meo, Dj Ebreo , Spranga e altri altri cavalieri della console, o dello studio quali Mauro Malavasi (vedi citazione nel titolo della song di Lucio Dalla) , entrati nel mito prima di essere travolti dall’onda discote(cara) e dalle chiusure politiche del movimento studentesco con relativa spaccatura tra stili e luoghi dalle sonorità impegnate, ed altri considerati faceti .Tra cui ricordiamo la Capannina, il Ciak di Dj Miki ma anche di Mandrillo , ed il mai dimenticato Variety del produttore Marco Stanzani (LunaPop /Cesare Cremonini) , diventato successivamente il Matis dei mitici Tantini & Carnoli.

In questo climax nei successivi anni 80 si aprono le valvole di sfogo multimediali dove possono convivere “creativamente” le due anime; Q.BO e Casalone ( Covo dei Technogod di Maurizio Liguori e George Koulermos) .Oltre a varie case del popolo come la Morara, il Candilejas, trasformate all’occasione in new balere notturne.
E’ l’epoca della new wave e dell’electropop, e Bologna non sta a guardare sfornando gruppi con l’Italian records di Oderso Rubini come Gaznevada, Noia, e con la Multimedia Attack del cyber trans gender Helena (Jumpy) Velena , factory dove si sperimenta la via del post-punk dei CCCP del oggi miracolato Lindo Feretti ed i primi esperimenti rap in Italia dei Devastatin Posse, passati quasi inosservati al grande pubblico, per l’effetto “asso piglia tutto “del primo Jovanotti innervosente” Gimme Five”.

Nuovi suoni e nuovi luoghi che trovano nel Frigò (o Free Go) del Parco Cavaioni e nel Riverside al q.re Barca le prime one nights Rappa/Brekka a cura del Dj “R” il Generale e Pappa Rodrigez (RIP) supportate ai microfoni da due MC freschi, freschi di London styla; Calvin Smith /Soulboy d MC Pepsee
Arriviamo beat su beat al 1988, quando durante la prima Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo viene occupata nel pieno centro città (retro Arena del Sole) l’Isola nel Cantiere,il primo centro sociale dove attecchiscono hip hop e raggamuffin , e da cui vengono alla ribalta artisti quali ;Isola Posse All Star poi SXM-Sangue Misto, Papa Ricky, Dj Rodriguez, Sud Sound System e soprattutto Neffa, artisti prodotti dalla Century Vox di Renato Amata e Pierfrancesco Pacoda, confluita in seguito come MixtophonicoLab al Link.
Mentre al suo esterno come non ricordare l’eclettico Lele Gaudì ed il successo sanremese degli Aereoplani Italiani dei geni iper-produttivi Ricky Rinaldi(Ohm Guru) e Roberto Vernetti con alla voce il radiofonico Alessio “prezzemolo”Bertallot.

In parallelo in terra Felsinea si afferma nei primi anni 90 l’house music, subito esportata da Flavio Vecchi  via Echoes in liberi territori rivieraschi e la techno (soprattutto trance) che porta ai vertici delle classifiche di vendita gruppi come i i Datura e djs come Ricci, Cirillo che avevano nel Matis di Casteldebole il loro tempio pagano e sacrificale.Faceva da contrappunto l’evergreen Kinki dove Luca Trevisi (LTJ X-perience ) prima ed successivamente i Pasta Boys (Dino Angioletti, Uovo e Rame) affermano uno stile personalissimo di “italian soulful house” che li porta a collaborare con le etichette più famose del pianeta del genere.

Ma che dire della DFC- Dance Floor Corporation, cellula dell’Expanded music di Giovanni Natali ,in cui già avevano trovato spazio Throbbing Gristle, Clock DVA, Tuxedomoon, X, Germs, Bauhaus, Lydia Lunch, e dove il visionario, Jody Marcos portava alle macchine tipetti del calibro di Afrika Bambaata , KLF e produceva passando per fenomeni internazionali come Ramirez , Moratto fino all’orgasmico Sueno Latino di Gemolotto & co?

Sembra la voce della settimana enigmistica;forse non lo sapevate che…?

Ma è tutto vero, Bologna per anni è stata una delle prime cities della dance mondiale , una calamita che attirava e respingeva artisti e generi senza sosta, al punto che anche ( l’allora) ascoltatissima Radio Italia Network decise di spostare la sua sede dal Friuli a qui, dando voce ad uno dei programmi più belli mai sentiti a cura di Aky Tune , meglio conosciuto dagli addetti come Achille (Franceschi) owner del Disco D’oro di via Galliera, negozio culto paragonabile a quello descritto in Alta Fedeltà da Nick Horby, sopravvissuto tutt’oggi allo tsunami digitale.

Siamo nel 1994 (Aprile con precisione) e dietro la stazione centrale apre il LINK Project e le cose dal punto di vista dance elettronico iniziano rifarsi serie
Da li passano tutti, ma scrivo tutti i nuovi sottogeneri ed i protagonisti della scena.
Un elenco sterminato compilato in 10 anni ed oltre (essendo ancora aperto in un altro luogo ) nel quale si annoverano anche una serie di producers interinali quali Bartolomeo Sailer /Wang Inc, Dj Pezzo, Mayo Soulomon e Angelo Sindaco (aka Sindacops e Giorgio Vocoder) con i progetti Poker ed House Royale questo uscito sulla prolifica Irma records,come anche 35mm a cui partecipava anche il mitico “Baffella” che pochi sanno chiamarsi Gianluca Ghini

Trasversali dell’ultimo periodo il collettivo Homework (Andrea Sartori e Marco Tonni aka Touane ) ed il combo dei Dj Unzip (Marco e Toni) oggi art-director del RoBOt Festival,
Mentre la Drum’n’bass arena di cui facevano parte Dj R, Cocco , Afghan ed il lanciatissimo Andrea Maver ora entrato nella scuderia della Mantra Breaks del label manager Marco Peedoo Gallerani (Hell Yeah recordings), prima etichetta dello sforna hits Santos, Madox (Riva Starr) e Mowgli.
Nei meandri del Link si forma l’agitatore sonoro Riccardo ( DJ) Balli e la sua Sonic Belligeranza. Sperimentatore estremo oggi a capo del progetto di archiviazione dei suoni di Bologna http://www.bolognoise.org Bologna Noise (ma anche dal dialetto Bulgnais ), archivio digitale che si propone di archiviare i suoni concreti della città, dalla campane di San Petronio, alle fontane del Nettuno, a Beppe Maniglia etc etc..
Satellitari al Link (ma basilari per ispirazione e supporto) sono da segnalare anche gli oriundi Massesi; Massimo Carozzi (ZimmerFrei) , Manuel Giannini e Alessandro Bocci (Starfuckers –Sinistri).I primi due a capo del progetto techno-dub minimale Weight & Treble con alla voce Susanna La Polla aka Suz . Mentre Bocci mette sul piatto il briscolone del progetto minimal-funk M16 uscito per la indomita Persistence Beat rec.

Ma se gli “scantinati” del recupero industriale più underground si davano da fare anche gli ambienti “bene”nel pieno centro all’interno del quadrilatero bolognese non stavano a guardare,la Jato Music connessa con il luxury loft l’Inde le Palais e la seminale radio Fashion FM (ora Futurshowstation) sfornava delle patinate compilation dance ambientale di altissimo livello e produceva la fenomenale Tying Tiffany reginetta della scena electro clash italiana (e non solo) supportata al mixing e sul palco da Lorenzo Montanà, unico italiano uscito per la FAX rec.di Pete Namlook RIP pure lui).

Nella crew della ex-Suicide Girl peschiamo anche un altro nome; Alex Dandi.Si proprio lui .il commentatore dell’UFC (Ultimate Fighting Championship) mix arti marziali statunitense trasmesso su SKY, il regno delle “mazzate e muorte” (come dicono a Napoli). è anche uno dei più propositivi producer made in Bologna con i suoi progetti targati prima Pinktronix ed ora 4gotten floor.

Chiudiamo l’escursione spazio temporale tornando dal punto in cui eravamo partiti (un po come nei film di Kubrick…), il KINKI , locale situato proprio sotto le due torri, il simbolo monumentale della città che meglio la rappresenta nel mondo. Luogo dal sotto il quale è letteralmente “sbucato” Fabrizio Maurizi, nome d’arte Roger.
DJ producer emergente messo sotto contratto da Richie Hatwin per la sua Minus La Deutsche Grammophon della techno, una delle etichette più prestigiose nel panorama della musica dance elettronica planetaria, grazie alla quale è oggi l’ambasciatore internazionale della città, che fregiata nel 2005 del riconoscimento UNESCO appunto per la musica, ha dato tanto ed ancora tanto darà alle piste da ballo di tutto il mondo.

Da qui in avanti andate avanti voi, io sono già sotto le coperte….

Last H-uge’s email for Tiger & Woods

3 Feb

Questa è l’ultima comunicazione inviata dalla newsletter della H-uge che questa nuova identità piano piano cercherà di sostituire dopo 11 anni di onorata attività!

Vedremo come andrà a finire….per ora qui un primo vagito testua le del “nuovo inizio”

Gent.membri, amici e sopravvisuti della “H-uge list”
questa sarà l’ultima email/newsletter che arriverà da questo account.
Le prossime comunicazioni arriveranno da una nuovo account e da una nuova “identità” dal nome univoco di “One Boris”.
Il nuovo sito-blog( under costruction )è http://www.oneboris.net
I nuovi account di posta sono; info@oneboris.net e boris@oneboris.net

Come ultima news a nome H-uge voglio segnalarvi
l’esibizione prevista domani, Venerdì 4 febbraio dal progetto undercover Tiger & Woods alla serata Phoenix c/o KINKI club / via Zamboni 1 / Bologna.

Ma chi si cela dietro il combo di producers che sta spopolando nei clubs, nei negozi di dischi e nei blogs specializzati di mezzo mondo?
A noi su Larry e David son giunte solo queste informazioni:
in un non precisato polveroso negozio di dischi di una non precisata citta’ di un non precisato anno, un raro bootleg.Il 12″ era una vera gemma: senza nome, un solo indizio: un adesivo sul centrino con la dedica “To NYC-disco-DJ-legend Walter “Hot Trix” Scott”. Due collezionisti presenti nel negozio dopo una sanguinosa asta decisero di comprarlo insieme e di portarlo allo studio di Tiger per lavorarci sopra.Sfortunatamente la rottura di un hard disk non permise al loro lavoro di vedere la luce, ma Larry Tiger e David Woods continuarono a lavorare a nuove tracce, e un giorno quasi per caso le fecero ascoltare ad un loro amico in comune che come li senti’ escalmo’ “Questo e’ come dovrebbe suonare oggi Dj Sneak!!” Ne e’ seguita una serie di applauditissime uscite sulla misteriosa etichetta Editainment quali “Hole in One EP”, “Caddy Shag EP” e “Out of Bounds EP”.
A seguito del forte interessamento e delle numerose richieste hanno deciso di portare live la loro nuova ed unica “new disc o elettronica”.
Altro su di loro non sappiamo, no foto, few video,
tra cui si trova sul Tubo solo l’esibizione al Plastic People di Londra http://www.youtube.com/watch?v=F6nPASAPLp8
ed un unica intervista con podcast su RA http://www.residentadvisor.net/podcast-episode.aspx?id=239

I due misteriosi musicisti vi aspettano quindi Venerdì 4 Febbraio alla serata Phoenix del Kinki sotto le due torri di Bologna.
Venire per vedere (chi sono) , ascoltare (il loro sound) e naturalmente ballare (non stop)!
Prima e dopo apriranno e chiuderanno alla grande le selezioni musicali di Dino Angioletti e Dj Mayo.

Tiger & Woods FB official Fan Page;
http://www.facebook.com/pages/Tiger-and-Woods/116688408341521

Phoenix/Kinki official Fan Page

http://www.facebook.com/PHOENIX.KINKI

FB Event page
http://www.facebook.com/event.php?eid=171277082916828

Grazie a tutti quelli che in 9 anni di news non si sono mai cancellati dalla H-uge list. Ci si “rivede” su http://www.oneboris.net

Mauro Boris Borella

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